‘Ndrangheta: magistrato indagato, difesa deposita nuovi atti

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Catanzaro – Una voluminosa documentazione e’ stata depositata oggi durante l’udienza preliminare a carico di Francesco Mollace, ex sostituto procuratore generale di Reggio Calabria, Luciano Lo Giudice, fratello del boss reggino Antonino Lo Giudice, e Antonio Spano’ titolare di un cantiere nautico a Reggio Calabria, tutti accusati di corruzione in atti giudiziari. Si tratta di documenti che, secondo il collegio difensivo, serviranno a confutare le tesi dell’accusa. Il gup del Tribunale di Catanzaro Carlo Saverio Ferraro ha rinviato al prossimo 20 novembre. Per quella data e’ prevista la replica del pm della Dda Domenico Guarascio. Secondo la ricostruzione della Dda di Catanzaro, Mollace, difeso dall’avvocato Nicola Cantafora, da magistrato della Dda di Reggio avrebbe favorito il clan Lo Giudice non svolgendo attivita’ investigativa per verificare le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Maurizio Lo Giudice e Paolo Ianno’ sulla “pervicacia ed esistenza della famiglia Lo Giudice quale cosca operante nel territorio reggino”. In particolare, non avrebbe riaperto le indagini sull’omicidio della moglie del boss Pietro Lo Giudice, Angela Costantino, nonostante i nuovi elementi forniti dai due pentiti. In cambio, stando sempre alle ipotesi formulate dai magistrati catanzaresi, Mollace avrebbe ottenuto la “dazione gratuita dei servizi di manutenzione e rimessaggio” di una barca ormeggiata nel cantiere gestito dal prestanome dei Lo Giudice, Antonino Spano’.