Parco Romani: processo resta a Catanzaro, rifare decreto giudizio

rp_parco-romani-300x226.jpgCatanzaro – Tutto da rifare nel processo scaturito dall’inchiesta su Parco Romani. Il collegio giudicante del Tribunale di Catanzaro, accogliendo l’istanza del collegio difensivo, ha dichiarato la nullita’ del decreto con cui e’ stato disposto il giudizio, in quanto nell’atto notificato agli imputati mancano le pagine riguardanti alcuni capi di imputazione. Gli atti sono quindi stati trasmessi alla cancelleria che dovra’ provvedere a una nuova notifica. Rigettate, invece, le altre eccezioni poste dalla difesa nella precedente udienza tra cui quella di spostare il procedimento al Tribunale di Salerno. Si tornera’ in aula il prossimo 12 gennaio. Nel processo sono imputati l’ex sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo , il consigliere comunale Giulio Elia, l’ex dirigente del Comune Biagio Cantisani e l’ingegnere Gaetano Romani che devono rispondere a vario titolo delle accuse di truffa, abuso d’ufficio e falso. Con 3 assoluzioni e 4 condanne si e’ invece concluso il processo con rito abbreviato. Il giudice dell’udienza preliminare, Pietro Scuteri, ha condannato Giuseppe Gatto, presidente di Confindustria Catanzaro a 5 mesi e 10 giorni di reclusione e 130 euro di multa (il pm aveva chiesto per lui 5 anni di reclusione e 2.500 euro di multa); Giuseppe Grillo, presidente della societa’ municipalizzata “Catanzaro Servizi”, a 11 mesi e 10 giorni di reclusione (il pm aveva chiesto 3 anni); Giuseppe Speziali, presidente di Confindustria Calabria a 4 mesi e 130 euro (era l’unico per il quale il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione); e l’avvocato Marina Pecoraro a 9 mesi e 10 giorni (chiesti 2 anni).