Inchiesta elezioni comunali Botricello: tre rinvii a giudizio

rp_tribunale-catanzaro-gip-300x194.jpgCatanzaro – Abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale, per queste accuse oggi il gup di Catanzaro ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Botricello, Giovanni Camastra, attuale consigliere di maggioranza, l’ex vicesindaco Raffaele Valea e della segretaria comunale Giuseppina Ferrucci (difesi dagli avvocati Petitto, Iannone e Sciumbata). Il processo avra’ inizio il prossimo 22 dicembre. Secondo l’accusa, i tre indagati, secondo le rispettive competenze, avrebbero emesso 26 buoni spesa destinati alle famiglie bisognose nell’ultima settimana prima del voto per il rinnovo del consiglio comunale contravvenendo al divieto imposto dalla legge elettorale. Camastra e Valea avrebbero “individuato i cittadini ai quali elargire i buoni”, mentre Ferrucci li avrebbe emessi nella sua qualita’ di responsabile del settore. Camastra avrebbe agito da sindaco uscente e nella qualita’ di ricandidato alla carica di consigliere per la lista “Uniti per Botricello”, poi risultata vincitrice; Valea avrebbe agito quale vicesindaco uscente e nipote di Salvatore Valea, candidato nella stessa lista di Camastra e risultato primo degli eletti con 300 voti di preferenza diventando l’attuale vicesindaco; Ferrucci, infine, nella qualita’ di segretaria comunale e responsabile di Area. I tre avrebbero anche violato il regolamento comunale per l’erogazione dei contributi economici, commettendo l’abuso di ufficio. Tutto questo, secondo le contestazioni mosse, per procurare “intenzionalmente un vantaggio economico ai cittadini beneficiari, con un danno per il Comune di Botricello”, ma anche “danneggiando politicamente i candidati – sostiene la pubblica accusa – della opposta lista “L’Altra Botricello””. I buoni, secondo quanto ricostruito, avrebbero avuto un valore compreso tra i 50 e i 100 euro e avrebbero permesso alle famiglie beneficiarie di acquistare beni di prima necessita’, nonostante, secondo la Procura, “non vi fosse alcuna domanda da parte degli stessi cittadini e senza rispettare la procedura prevista dal regolamento comunale”. Nel procedimento si sono costituiti parte civile Michelangelo Ciurleo e Lucia Puccio (assistiti dagli avvocati Ranieri e Viscomi). La vicenda era finita anche davanti al Tar a cui si erano rivolti i consiglieri di minoranza chiedendo l’annullamento delle elezioni. I giudici amministrativi avevano sospeso il giudizio in attesa della pronuncia della magistratura penale.