Lamezia Terme – Eric Voci, uno degli imputati del processo “Perseo”, non è un soggetto da sorveglianza speciale. Lo ha stabilito il Tribunale di Catanzaro, sezione Misure di Prevenzione, che ha integralmente rigettato la richiesta avanzata dalla Direzione Nazionale Antimafia che era quella appunto di sottoporre il Voci, imputato nel Processo Perseo in quanto indiziato di due episodi estorsivi in danno di due imprenditori lametini nonché per un danneggiamento di beni assicurati, a sorveglianza speciale.
La Direzione Nazionale Antimafia, in ragione della pendenza del predetto procedimento penale,aveva appunto chiesto che Eric Voci, che è difeso dall’Avvocato Francesco Pagliuso, venisse emesso un decreto di sorveglia speciale. Richiesta e motivazioni che non sono state condivise dal Tribunale di Catanzaro, che ha respinto l’applicazione della sorveglianza speciale a carico del giovane falernese. Dispositivo che oggi l’avvocato Pagliuso ha prodotto nel corso dell’udienza facendolo cosi allegare agli atti processuali, con l’obiettivo di mettere in evidenza “l’innocenza e la totale estraneità” del Voci rispetto ai capi di imputazione.
Davanti al Tribunale di Catanzaro, l’Avvocato Pagliuso ha discusso oralmente la posizione di Voci, evidenziando le ragioni per le quali la richiesta della Direzione Nazionale Antimafia fosse ingiusta e priva di fondamento, spiegando che “nell’ambito del procedimento Perseo, la posizione di Eric Voci è pacificamente marginale anche secondo lo stesso editto accusatorio basandosi quasi esclusivamente sull’esito di alcune intercettazioni ambientali di colloqui avvenuti in carcere”. Una realtà ha fatto rilevare il suo difensore che sta “emergendo ed è stato acclarato in maniera evidente anche nel corso dello svolgimento del Processo pendente innanzi al Tribunale Penale Collegiale di Lamezia Terme dal quale emerge la descrizione di un soggetto di certo non incline alla delinquenza e anche assai maldestro”. Per la difesa “le escussioni testimoniali dei collaboratori di giustizia e dei testi del Pubblico Ministero, a carico del Voci, hanno fatto emergere chiaramente che lo stesso è sostanzialmente uno “sconosciuto” rispetto alla associazione criminale in parola”. Peraltro, sempre nell’ambito del dibattimento dell’anzidetto processo, lo stesso Eric Voci nel corso delle proprie dichiarazioni spontanee ha ampiamente chiarito la sua posizione e le probabili ragioni del suo coinvolgimento nel processo di che trattasi. Quindi il Tribunale della Libertà ha pienamente condiviso le ragioni fatte proprie dalla difesa del giovane Eric Voci. Tant’è che i giudici catanzaresi così testualmente scrivono nel provvedimento di rigetto della misura di prevenzione a carico di Eric Voci:“si rileva che le contestazioni volte a Voci Eric non appaiono significative di una pericolosità qualificata del proposto, non emergendo la sua appartenenza alla cosca Giampà (non risulta attinto da custodia cautelare per reato associativo) così come, a prescindere dal rilievo che possa ricevere nel procedimento penale non pare riferibile al proposto la utilizzazione del metodo mafioso o la finalità di agevolare la cosca Giampà, quanto, invece, ad altri concorrenti negli stessi reati”.
Dunque, ha definitivamente chiarito il Collegio della Prevenzione “si tratta infatti di condotte delittuose che non hanno ancora ricevuto avallo giurisdizionale e, ciò che maggiormente rileva, non sono state neppure fornite indicazioni dirette alla descrizione della condotta tenuta dal Voci nelle vicende in esame al fine di poter accertare, alla luce della condotta effettivamente attribuibile al Voci, sintomi di pericolosità sociale, e, quindi, una valutazione in termine di propensione alla commissione di fatti illeciti”. Alla luce di tali considerazioni il Tribunale di Catanzaro, in accoglimento delle motivazioni fatte proprie dall’Avvocato Francesco Pagliuso ha totalmente rigettato la proposta di applicazione di misura di prevenzione a carico di Eric Voci.