Processo Perseo: Emiliano Fozza si avvale della facoltà di non rispondere

udienza-perseo-11-11-15Lamezia Terme – Si avvale della facoltà di non rispondere Emiliano Fozza, imputato e assolto in primo grado nel processo Perseo abbreviato.
Nulla di fatto, dunque, per l’attesa deposizione di Fozza, definito dagli inquirenti il “braccio destro” dell’ex boss Giuseppe Giampà, che stamattina avrebbe dovuto deporre come testimone a discarico per la posizione dell’imputato Giovanni Scaramuzzino, nel troncone ordinario del processo Perseo, che si sta celebrando nel tribunale di Lamezia. Fozza, citato dalla difesa di Scaramuzzino, non si è presentato in aula ed ha inviato un fax per avvisare della sua assenza ma soprattutto per esprimere la propria volontà “di non rispondere”. La deposizione di Fozza avrebbe potuto chiarire la posizione dell’avvocato Giovanni Scaramuzzino, definito dall’ora collaboratore di giustizia Giuseppe Giampà ” a disposizione della cosca” e “partecipe ad un incontro di scambio di voto”. L’avvocato Francesco Siracusano, difensore di Scaramuzzino, ha rinunciato all’escussione del Fozza, dopo aver preso atto della sua volontà di non rispondere. Come nell’udienza precedente, in cui si attendevano i due collaboratori, Giuseppe Giampà e Saverio Cappello, poi non ascoltati, anche oggi le aspettative sono state disattese.
udienza-perseo-11-11-15-1Acquisiti gli ultimi atti documentali, tra i quali l’assoluzione del senatore Pietro Aiello, depositata dall’avvocato Siracusano e alcuni articoli che fanno riferimento ad alcuni atti intimidatori subiti dall’imputato Vincenzo Perri, difeso dall’avvocato Pino Spinelli, si chiude la fase di escussione. Si procederà, quindi, alla requisitoria finale della pubblica accusa. Venerdì, infatti, sarà la volta del pubblico ministero, Elio Romano, che dovrà esporre le motivazioni dell’accusa al collegio giudicante, presieduto dal giudice Carlo Fontanazza. Le prossime 9 udienze, invece, saranno dedicate alle arringhe difensive. Ogni avvocato, infatti, esporrà la posizione dei propri assistiti per “convincere” il tribunale della loro innocenza o estraneità.
A margine dell’udienza odierna, l’imputato Michele Muraca, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee. Al Muraca sono stati revocati gli arresti domiciliari per non averne osservato le prescrizioni. L’imputato ha spiegato: “ho tradito la vostra fiducia ma solo per un’esigenza di mio figlio, l’ho aiutato in officina”. Muraca ha spiegato al tribunale di essersi solo “recato nell’officina sotto casa mia per dare una mano a mio figlio”. L’uomo ha poi aggiunto, “sono in questa situazione solo per Domenico Giampà, che ha rovinato la mia vita e quella della mia famiglia”. Dello stesso avviso il difensore dell’imputato, l’avvocato Spinelli, che ha espresso le proprie perplessità, “Muraca è un uomo per bene, un lavoratore che ha disatteso i domiciliari solo per aiutare il figlio, in carcere ci deve stare suo genero (Domenico Giampà ndr), non lui”. L’avvocato Spinelli ha richiesto il ripristino degli arresti domiciliari per il suo assistito.
Revoca dei domiciliari anche per l’imputato Antonio Donato, difeso dall’avvocato Lo Monaco, che ha chiesto al tribunale di rivedere la decisione di aggravamento della misura detentiva, poiché secondo il difensore, “Donato ha avuto rapporti solo con componenti del suo nucleo familiare”.

In merito all’articolo ralativo all’udienza del processo Perseo di oggi e pubblicato alle 13,21, intorno alle 20.09 via e-mail, abbiamo ricevuto un nota dell’avvocato  Giuseppe GERVASI che pubblichiamo:

Egr. Direttore,
nella mia qualità di difensore di fiducia di Emiliano FOZZA nel procedimento penale convenzionalmente denominato “ Operazione Perseo”, – unitamente al collega Avv. Gianluca CARERI – sono a richiederLe la parziale rettifica dell’articolo a firma Giuseppe NATRELLA pubblicato in data odierna, riguardante il mio assistito. Si legge nell’articolo che Emiliano FOZZA è “definito dagli inquirenti il “braccio destro” dell’ex boss Giuseppe Giampà” in tal modo riportando una notizia incompleta e fuorviante.
Per come sarà sicuramente a Sua conoscenza, Emiliano Fozza – incensurato – è stato assolto con formula ampia per non aver commesso il fatto, in particolar modo proprio dall’accusa di essere il “braccio destro del boss Giuseppe GIAMPA’.
E’ vero che l’articolo in questione da atto che Emiliano Fozza è stato assolto. Subito dopo però, l’articolista afferma inopportunamente che oggi Emiliano Fozza sarebbe considerato nel modo che la competente Autorità Giudiziaria ha invece legittimamente escluso a suo tempo. In questi termini si induce il lettore a percepire la realtà in modo diverso ed a danno della reputazione del mio assistito.
Quanto alla circostanza che Emiliano Fozza si è avvalso della facoltà di non rispondere, teniamo a precisare che con tale scelta il mio assistito – opportunamente da me consigliato – ha esercitato una facoltà riconosciutagli dal codice di rito. Ciò sul presupposto che egli non aveva nulla da chiarire nell’ambito di questo troncone del processo penale, avendo egli ampiamente chiarito tutto quello che c’era da chiarire davanti al suo Giudice, che lo ha assolto.
Appositamente officiato dal mio assistito, Le chiedo espressamente di voler pubblicare la su estesa rettifica per dovere di verità e completezza dell’informazione e nel rispetto della reputazione del mio assistito.
Cordiali saluti.
Avv. Giuseppe GERVASI