Operazione Sisifo: iniziato processo in Apepllo

catanzaro-tribunale-2807Lamezia Terme – Dopo 8 anni dalla pronuncia della sentenza di primo grado, è iniziato il processo di appello dell’Operazione Sisifo scattata nel marzo del 2007 nei confronti di Rosario Notarianni (difeso dall’Avvocato Aldo Ferraro), Gianluca Notarianni (difeso dall’Avvocato Lucio Canzoniere), Vincenzo Giampà cl.68 (difeso dall’Avvocato Pino Spinelli), Antonio Salatino (difeso dall’Avvocato Pino Spinelli), Sergio Ugo Greco (difeso dall’Avvocato Torchia), Concetto Trovato (difeso dall’Avvocato Antonio Larussa) e Francesco Olandini (difeso dall’Avvocato Gianluca Careri), tratti in arresto perchè accusati a vario titolo di usura ed estorsione ai danni di un imprenditore lametino operante nel settore dell’impiantistica elettrica. In primo grado, all’esito di giudizio abbreviato, gli imputati furono condannati a pene variabili dai 3 ai 7 anni di reclusione con confisca dei loro beni. A seguito dell’impugnazione proposta dagli imputati, la Corte di Appello di Catanzaro, nel 2010, ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo tutti gli imputati che si trovavano detenuti da oltre 2 anni, disponendo la loro immediata scarcerazione e la restituzione dei beni confiscati. Su ricorso proposto dal Procuratore Generale di Catanzaro, la Corte di Cassazione annullò tali assoluzioni rinviando il processo ad altra sezione della Corte di Appello, per la celebrazione di un nuovo processo d’appello che, dopo vari rinvii preliminari, è iniziato solo oggi. Dopo la richiesta formulata dal procuratore generale Salvatore Curcio di condannare tutti gli imputati, sono iniziate le arringhe difensive ferraro041215ed ha preso la parola l’Avvocato Aldo Ferraro nell’interesse di Rosario Notarianni, il quale ha posto l’accento su talune questioni di diritto tali di non consentire la condanna dell’imputato, soprattutto considerando che gli interessi asseritamente pagati dalla persona offesa non superavano il tasso soglia previsto dai Decreti Ministeriali in vigore all’epoca della pattuizione, condizione imprescindibile, questa, per potere ravvisare il reato di usura. Il penalista ha poi concluso il suo intervento rilevando che il reato contestato a Rosario Notarianni, siccome commesso fino a novembre 2005, deve ritenersi estinto per intervenuta prescrizione visto che le modifiche normative introdotte dalla legge ex Cirielli del 2005, essendo più favorevoli al reo rispetto al regime previgente, prevedono un termine prescrizionale di 7 anni e mezzo, già abbondantemente decorso. L’udienza è stata quindi rinviata al prossimo 24 febbraio, per la discussione di tutti gli altri difensori e per la sentenza.