Lamezia: riesame annulla misura, ma resta in carcere Salvatore D’Agostino

arresto-dagostinoLamezia Terme – Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, presidente Giuseppe Valea, a latere Teresa Guerrieri e Federico Zampaoli, ha annullato l’ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di Salvatore D’Agostino, di 29 anni dichiarando cessata la misura cautelare, mentre ha rigettato l’istanza per il fratello Pietro Giovanni D’Agostino di 34 anni. I due fratelli erano stati arrestati lo scorso 9 marzo dai carabinieri della compagnia di Lamezia, guidati dal comandante capitano Fabio Vincelli, durante un controllo del territorio. I due avevano seppellito nel giardino di casa 150 grammi di marijuana, contenuti in due barattoli di vetro, ma anche denaro in contante, un bilancino di precisione e materiale utile per il confezionamento e la vendita.
Per questo i due fratelli, già noti alle forze dell’ordine e sottoposti ai domiciliari nel 2013 per detenzione ai fini di spaccio, detenzione illegale di armi clandestine e furto aggravato, erano stati arrestati e trasferiti in carcere. Il loro legale, l’avvocato Antonio Larussa, ha presentato istanza al Tribunale del Riesame. Istanza accolta solo per Salvatore D’Agostino a cui è stata annullata l’ordinanza per mancanza del fumus di colpevolezza mentre è stata rigettata per il fratello Pietro Giovanni.
La decisione del Tribunale del Riesame sulla posizione di Salvatore D’Agostino è stata così motivata dalla “riscontrata carenza dei gravi indizi di responsabilità”.
I due, però, rimangono comunque in carcere per effetto dell’aggravamento disposto dal Magistrato di Sorveglianza di Catanzaro, a seguito della segnalazione della suddetta notizia di reato.
Nell’udienza del 31 marzo prossimo, dinnanzi al Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro l’avvocato presenterà istanza per ottenere l’annullamento dell’aggravamento della misura in atto anche alla luce delle decisioni del Tribunale del Riesame.