Giustizia: nessun provvedimento restrittivo nei confronti di Fedele

corte-appello-fedeleLamezia Terme – La Corte di Appello di Catanzaro, sezione Misure di Prevenzione, ha rigettato l’appello proposto dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Catanzaro, nella persona del Pubblico Ministero Elio Romano, avverso il decreto del Tribunale di Catanzaro del 21.1.2015. La Corte di Appello di Catanzaro ha infatti rigettato, di conseguenza confermando il precedente provvedimento, l’appello proposto dalla Procura di Catanzaro – DDA, con il quale il PM chiedeva l’applicazione, nei confronti di Filadelfio Fedele, della misura della sorveglianza speciale nonché il sequestro e confisca dei beni allo stesso riconducibili direttamente o per interposta persona. La richiesta applicazione della misura della sorveglianza speciale era stata richiesta in primo grado e ribadita nell’atto di appello sulla base di due elementi principali: primo L’imputazione di Filadelfio Fedele nel procedimento “Medusa”, tutt’ora pendente, a seguito delle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia nell’ambito dei procedimenti cosiddetti “Perseo” e “Medusa”; secondo i precedenti di polizia. In sede di discussione gli pagliuso-041215Avvocati Francesco Pagliuso e Giuseppe Zofrea hanno illustrato, con una corposa memoria, come gli elementi posti a fondamento della richiesta del PM fossero privi di fondamento alcuno, dimostrando documentalmente l’incensuratezza del proprio assistito nonché l’inesistenza di una dedotta pericolosità sociale del preposto fondata sull’unico presupposto della pendenza del procedimento penale anzimenzionato. All’esito, il Collegio della Corte di Appello di Catanzaro, facendo proprie anche le conclusioni cui era già giunto il Tribunale di Catanzaro con il provvedimento poi impugnato, ha rigettato l’appello proposto del PM della Procura della Repubblica – DDA – di Catanzaro così motivando: “…i precedenti di polizia valorizzati dall’appellante, oltre a risultare datati e privi di valenza dimostrativa in ordine alla pericolosità qualificata del preposto, hanno avuto tutti un esito assolutorio… zofrea-udienza-141215infine, del tutto condivisibili risultano le conclusioni conseguite dal primo giudice in punto di adeguatezza della capacità reddituale del preposto e della moglie rispetto agli incrementi patrimoniali accertati dalla G.d.F., atteso che tutte le entrate lecite documentate dalla difesa e sottratte all’imposizione fiscale, vanno ad integrare la concreta disponibilità finanziaria dei coniugi Fedele con conseguente pieno equilibrio tra fonti ed impieghi…”. Alla luce del Decreto emesso dalla Corte di Appello di Catanzaro Filadelfio Fedele rimane libero da qualsiasi restrizione personale e patrimoniale e gli Avvocati Pagliuso e Zofrea si sono detti pienamente soddisfatti del provvedimento che ha fatto proprie le motivazioni addotte dai due difensori nella memoria difensiva.