Operazione Spare Tyre arriva in Appello

operazione-spire-type15-06Lamezia Terme  – Davanti alla Corte di Appello di Catanzaro è entrata nel vivo la trattazione del processo di appello nell’ambito dell’operazione Spare Tyre con cui i Carabinieri di Lamezia Terme avevano tratto in arresto 12 persone perché accusate di spaccio di sostanze stupefacenti tra Lamezia Terme, Soveria Mannelli e Decollatura, di cui una parte era stata rinvenuta nascosta all’interno di una ruota di scorta. Dopo un anno dalla esecuzione delle ordinanze cautelari, il Gup di Lamezia Terme Barbara Borelli, all’esito del Giudizio abbreviato scelto dagli imputati, aveva condannato Salvatore Pulice alla pena di 7 anni di reclusione ed euro 15 mila di multa; Giuseppe Pulicicchio ad anni 5 di reclusione ed euro 12 mila di multa; Giuseppe Parisi e Francesco Parisi alla pena di anni 4 di reclusione ed euro 9 mila di multa; Pasquale Nicotera ad anni 3 e mesi 6 di reclusione ed euro 6 mila di multa; Cristian Greco ad anni 3 di reclusione ed euro 6 mila di multa; Umberto Egidio Muraca ad anni 2 e mesi 6 di reclusione ed euro 6 mila di multa; Emanuele Strangis ad anni 2 e mesi 8 di reclusione ed euro 6 mila di multa; Rosalia Carabetta ad anni 1 e mesi 6 di reclusione ed euro 4 mila di multa; Filippo Santoro ad anni 1 di reclusione ed euro 3 mila di multa; Francesco Perri a mesi 6 di reclusione ed euro 1500 di multa.
Furono invece completamente assolti Claudio Paola, Luigi Notarianni, Giovanni Notarianni, Pasquale Notarianni, Eduardo Gustavo Quiroga e Antonio Veraldi. Il Pubblico ministero di Lamezia Terme impugnò tali assoluzioni ritenendo che la sentenza di primo grado era caratterizzata da una “sconcertante mancanza di motivazione”, chiedendo al contempo la conferma delle condanne irrogate con la stessa sentenza.
All’udienza di ieri, dopo le conclusioni del Procuratore Generale ferraro041215Curcio, sono intervenuti i difensori degli imputati. L’avvocato Aldo Ferraro, nell’interesse di Claudio Paola, ha innanzitutto eccepito l’inammissibilità dell’appello del P.M. rilevando che, a prescindere dagli aspri toni utilizzati dall’accusa, non sono state indicate le ragioni per le quali le motivazioni del Giudice di primo grado debbano essere disattese, ed i contenuti dell’appello riproducono testualmente l’appello cautelare che lo stesso Pubblico ministero depositò avverso l’ordinanza del Gip di Lamezia Terme che, per gli stessi imputati poi assolti, rigettò la richiesta cautelare dello stesso pm. Appello cautelare che, peraltro, fu rigettato dal Tribunale della Libertà di Catanzaro. Anche il numero di impaginazione dei due atti di appello era identico, ragion per cui esso, secondo l’Avvocato Ferraro, deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente conferma delle assoluzioni pronunciate in primo grado. Sono poi intervenuti i difensori degli altri imputati Avvocato Massimo Sereno, Fabio Tucci, Antonio Larussa e Salvatore Cerra, i quali hanno concluso per la inammissibilità dell’appello del P.M., e per l’accoglimento dell’appello proposto dagli imputati condannati in primo grado. La Corte ha quindi rinviato il processo al prossimo 6 luglio per la discussione degli ultimi due difensori, e per la lettura della sentenza.