Rumeno assolto dall’accusa di violenza in danno di connazionali

Lamezia Terme – Si è conclusa questa mattina innanzi al tribunale collegiale di Lamezia Terme presidente Carè, a latere i giudici Loscanna e Martire il processo penale a carico di Kamenov Alentin, cittadino bulgaro residente in Acconia di Curinga.
Il Kamenov era stato sottoposto a misura cautelare in carcere nel luglio 2014 perché ritenuto responsabile dei reati di lesioni gravi, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violazione di domicilio e violazione della normativa di cui art. 4 legge 110/75.
La misura cautelare era stata applicata nel 2014, per fatti accaduti nel novembre 2013, dopo che il Kamenov era stato dichiarato latitante.
Sostanzialmente Kamenov Alentin era accusato di avere, assieme a due figli, organizzato una spedizione punitiva in danno di alcuni connazionali residenti in San Pietro a Maida.
La lite tra le due famiglie bulgare era stata la conseguenza dei dissidi sorti tra il Kamenov ed il connazionale Yordanov Andrei Semov per il mancato pagamento da parte di quest’ultimo di un autovettura vendutagli dal Kamenov.
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono stati esaminati i Carabinieri di San Pietro a Maida, Maresciallo Morinello, il quale ha riferito sull’attività espletata, il dott. Desarro che ha riferito sulle lesioni riportate dal Yordanov al quale è stata asportata la milsa, poi sono state acquisite ex art. 512 cpp le dichiarazioni della parte offesa e le sommarie informazioni dei suoi familiari.
Mentre la difesa del Kamenov, Avv. Antonio Muscimarro, ha prodotto gli atti di altro procedimento penale pendente, presso il Tribunale lamentino dove il Kamenov ed i figli sono parti offese mentre Yordanov Semov ed i suoi familiari sono imputati, ha prodotto documentazione medica relativa alle lesioni patite dal Kamenov e poi ha chiesto l’acquisizione delle dichiarazioni rilasciate nel corso dell’interrogatorio di garanzia da Kamenov Valentin e dal Figlio VasilevSpas.
Dalla documentazione prodotta dalla difesa è emersa una ricostruzione dell’accaduto ben diversa da quella narrata dalla parte offesa le cui dichiarazioni erano anche in netto contrasto con quelle rilasciate dai suoi familiari.

Ciò nonostante il Pubblico Ministero Luigi Maffia al termine della sua requisitoria ha avanzato richiesta di condanna ad anni 4 e mesi 6 di reclusione per il Kamenov. Mentre l’avv. Muscimarro ha chiesto l’assoluzione per tutti i capi d’imputazione perché non si poteva affermare la responsabilità del Kamenov essendo la prova insufficiente ed in ogni caso contraddittoria. Richiesta che è stata accolta dal collegio che dopo la camera di consiglio ha pronunciato sentenza di assoluzione ai sensi dell’art. 530 comma secondo.