Lamezia Terme – Nicolino Panedigrano, candidato a sindaco alle primarie del centrosinistra, attacca il sindaco Speranza e Sel sulle “non risposte” in merito alla vicenda delle contrattualizzazioni dei suoi due assessori nella fondazione dell’onorevole Pino Galati “Calabresi nel Mondo”. “Invece di chiarire ai cittadini i motivi per i quali Speranza si è tenuto in giunta due assessori – scrive Panedigrano – si sposta il tiro su un assessore del PD per tentare di coinvolgere quel partito nella questione e mettere in campo un fatto che niente a che vedere col problema etico da me sollevato”. Necessaria, secondo Panedigrano, sarebbero la chiarezza e la trasparenza che “dovrebbero essere basilari nel centrosinistra”. “E vorrei – aggiunge – che finalmente Speranza facesse capire ai cittadini perché si è sfaldata la sua maggioranza e perché siamo arrivati al termine di due consiliature di sua amministrazione con i partiti di sinistra svuotati del loro ruolo e senza che in città sia leggibile un’area di centrosinistra”. Il candidato alle primarie risponde punto per punto a Speranza: “voglio rassicurarlo sulla mia carriera politica: faccio da sempre politica per servizio, con coerenza e chiarezza, ed oggi, in nome e per conto di tante associazioni civiche, porto avanti un progetto che spero venga condiviso dai cittadini che si recheranno a votare alle primarie”. Oltre a Speranza, Panedigrano risponde anche a Giandomenico Crapis: “quanto alle sconfitte elettorali, Crapis pensi a leccarsi le ferite del flop di Speranza dopo dieci anni di amministrazione del Comune, e quanto ai cambi di partito, quelli che a mia memoria lui ha cambiato son almeno sette, mentre io pur non militando più in partiti sono rimasto sempre legato ai miei ideali”. “Infine, – conclude – mi dispiace per lui, ma per me il fatto che l’amministrazione Speranza non abbia rubato e che sia stata contro la mafia lo considero un obbligo preliminare, del quale non è nemmeno il caso di continuare a menar vanto. Io, invece, sono stato candidato anche per coltivare l’ambizione di rafforzare l’area di sinistra, – conclude – oggi inesistente e non certo per colpa mia”.