Lamezia: odg per prevenire i programmi Gender

Teresa Benincasa

Teresa Benincasa

– a cura di Teresa Benincasa- Consigliere Comunale (Gruppo Misto)-
Lamezia Terme – “L’ordine del giorno “Infanzia, Famiglia, Educazione e Libertà di espressione” protocollato senza carattere di urgenza – tant’è che non è una mozione- al Consiglio Comunale, è un semplice atto di indirizzo; nessuna presa alle armi contro ipotetici invasori, nessuna caccia alle streghe come ha male interpretato ieri un giornale. Piuttosto la mia scelta di presentare un atto di indirizzo pubblico, vuole rappresentare uno spunto di riflessione per il futuro, prendendo atto dei cambiamenti che si registrano su tematiche complesse che rotolano sulla nostra testa con la rassicurante etichetta di “diritti civili” ma che rischiano di farci perdere di vista questioni che vanno ben oltre. Ritengo sia compito della politica aumentare la consapevolezza di quanto già si registra nelle realtà scolastiche italiane. Allo stato attuale, infatti, nelle scuole del nostro Comune non vi sono casi di educazione gender, basata sull’idea manipolatrice di sterilizzare le naturali differenze di genere, proponendo ai bambini il travestimento. Il senso dell’ordine del giorno proposto è semplicemente quello di aumentare la consapevolezza per tempo, al fine di approcciare in modo “critico” ai nuovi programmi di educazione sessuale gender e invitare l’organo di competenza ad adottare strumenti che possano prevenire ed evitare che certe forme di diseducazione/disorientamento sessuale nelle scuole possano prendere piede anche nella nostra realtà. La Scuola del nostro territorio, grazie all’apporto di operatori preparati e coscienziosi, è sana, rispettosa dei valori di libertà di espressione dei diritti dei bambini e della famiglia. Una ragione in più per considerare e governare i processi di cambiamento”.
Nel potenziale dibattito sul gender, trovo inoltre essenziale attenzionare alcuni aspetti posti nell’odg dove il rispetto dei diritti all’omosessualità è una premessa sostanziale e formale, basata sul principio naturale della diversità di genere, di cui anche l’omosessualità è espressione, talvolta anche gentile- penso alla garbatissima Vladimir Luxuria. Nella personale riflessione che invece pongo nell’odg al consiglio, piuttosto, vi sono aspetti che a mio avviso non vanno trascurati e rappresentano l’altra faccia, quella dei neo-diritti o falsi-diritti, questa sì manipolata da logiche disinteressate al progresso dell’umanità. L’evidenza, talvolta poco considerata, ci conferma che la famiglia “naturale”, formata dall’unione di un uomo e una donna, è l’unico contesto naturale in cui può nascere una nuova vita, senza costose manipolazione mediche, e rappresenta la cellula più adatta ad accogliere i minori in difficoltà, anche attraverso l’istituto dell’affidamento e dell’adozione; la famiglia “naturale” preesiste allo stato e, come tale, è portatrice di diritti inalienabili; la famiglia non è un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, ma una comunità di affetti e di solidarietà, in cui si apprendono e si trasmettono valori culturali, etici, sociali.”