di Claudia Strangis
– Lamezia Terme – Un dibattito e un confronto, con gli studenti dell’Istituto Comprensivo Perri Pitagora e con quelli dello Scientifico e dell’Industriale di Lamezia, è stato al centro dell’incontro “I giovani e le nuove dipendenze”, organizzato dal Lions Club “proprio perché – ha spiegato la presidentessa Chiara Puteri – bisogna porre l’attenzione sui giovani che sono il nostro futuro”. A parlarne tre esperti del settore che hanno cercato di coinvolgere i giovani studenti e metterli a conoscenza delle nuove tendenze per quanto riguarda le dipendenze. Non si può più discutere, infatti, solo di dipendenza da droghe pesanti o leggere ma ci sono, purtroppo, nuove frontiere. La dottoressa Rossella Manfredi, direttore del Centro di Salute Mentale di Lamezia, ha spiegato che l’uso ossessivo del cellulare, dei videogames, dei giochi o dello shopping online, “hanno effetti patologici preoccupanti che influiscono sulla sfera affettiva e sociale” e che “le classiche dipendenze e le nuove tendenze comportamentali hanno caratteristiche comuni”.
Tra le nuove dipendenze, la dottoressa ha citato quella che, forse, potrebbe essere la più diffusa: la “internet addiction disorder”, ovvero la dipendenza da internet. “La tecnologia del consumo – ha spiegato la dottoressa Manfredi – non più al servizio della conoscenza ma utilizzata con modalità compulsive” che, dati alla mano, fornisce un quadro alquanto preoccupante. Un sondaggio tra studenti della scuola media inferiore e dei primi anni dei superiori, infatti, dimostra che il 20% dei ragazzi presi in considerazione è a rischio, il 30% ne abusa, e il 5% mostra già i sintomi da dipendenze. A questa, poi, se ne aggiungono altre, come l’ortoressia, o controllo del regime alimentare per il raggiungimento ossessivo di uno stile di vita salutare, e la dipendenza da sport.
“Tutte queste nuove dipendenze – ha spiegato la dottoressa – sono correlate alla spinta al consumo derivante proprio dal cambiamento della società”. Il direttore del Sert, il dottor Giovanni Falvo ha spiegato, poi, quali possano essere i rischi e le complicanze del gioco d’azzardo: un focus sul fenomeno del gioco in generale, in primis, per poi passare alla patologia vera e propria, il Gap (Gioco d’azzardo patologico). Le nuove dipendenze, come le droghe, sono oggetto di terapie mirate al Sert dell’ospedale lametino dal 2008, mentre i dati forniti dal dottor Falvo, che si rifanno ad un sondaggio del Ministero della Salute per l’anno 2011, sono incisivi. Il Ministero, infatti, si è interessato al fenomeno per valutarne lo sviluppo, accertando che 800 mila persona, solo nel 2011, soffrivano di dipendenza da gioco patologico, mentre 2 milioni di italiani erano giocatori a rischio dipendenza. Dati che tornano ad essere preoccupanti se ci si focalizza solo sulla nostra Regione, soprattutto se riguardano i giovani studenti: il 48% del totale dei ragazzi intervistati, infatti, avrebbe giocato almeno una volta in un anno, mentre sono almeno centomila gli studenti giocatori per un totale di sedici milioni di euro spesi.
Una situazione e un quadro allarmante, soprattutto perché, come ha spiegato il direttore del Sert, l’età a rischio per la dipendenza patologica è proprio nella fascia che va dai 15 ai 29 anni. “Dinamiche psicologiche e strategie di utilizzo dei nuovi media” è stato, invece, il fulcro dell’intervento della psicoterapeuta Valentina Davoli.
Il suo è stato un momento di confronto con gli studenti, cercando di interagire con loro per parlare un linguaggio che, probabilmente, masticano di più. Le nuove frontiere della digitalizzazione, infatti, e “la rivoluzione tecnologica – ha spiegato la psicoterapeuta – hanno cambiato il modo di fare informazione, rendendoci tutti produttori di contenuti”. Facebook, twitter, whatsapp, mantengono costantemente i ragazzi connessi, dandogli la possibilità di scambiare informazioni ma “cambiando anche, – ha aggiunto – il modo di vedere e di vedersi”. “E’ il loro bisogno di visibilità – ha affermato – dovuto, soprattutto al fatto di vivere l’età adolescenziale che è la fase più critica”.
A portare i saluti alla platea di studenti, oltre al primo cittadino Gianni Speranza, anche la preside Bevilacqua dell’Istituto ospitante, e la preside Calabrese del Liceo Scientifico.