Giustizia: Ferraro illustra il tema “atti preliminari e introduttivi al dibattimento”

L'avvocato Aldo Ferraro,  il  Tenente Colonnello Gianluca Fearraro e l'avvocato Francesco Pagliuso

L’avvocato Aldo Ferraro, il Tenente Colonnello Gianluca Ferraro e l’avvocato Francesco Pagliuso

Lamezia Terme – In un’aula Garofalo gremita di avvocati, nonostante le imminenti festività pasquali, si è tenuta la quarta lezione del corso per “Difensori d’Ufficio”, tenuta dall’Avvocato Aldo Ferraro e dal Tenente Colonnello della Guardia di Finanza Gianluca Ferraro, lametino, che, nonostante abbia solo 39 anni, riveste un grado molto elevato nella gerarchia militare del corpo di appartenenza e che, dopo avere comandato diversi Reparti operativi della Guardia di Finanza, tra cui la Sezione Accertamenti Patrimoniali del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Palermo, dal 2007 al 2010, ed il Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata, dal 2010 al 2014, sta attualmente frequentando il Corso Superiore Stati Maggiori Interforze presso il Centro Alti Studi della Difesa di Roma.

Avvocato Aldo Ferraro

Avvocato Aldo Ferraro

L’Avvocato Ferraro ha trattato il tema “Atti preliminari al dibattimento ed atti introduttivi del dibattimento dinanzi al Tribunale in composizione monocratica e collegiale. Discussione delle parti e decisione di primo grado”, illustrando le principali problematiche procedurali che potranno porsi ai futuri difensori d’ufficio, soprattutto alla luce delle più recenti pronunce della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale. L’attenzione è stata quindi posta dal penalista sulle questioni ritenute di maggiore interesse, tra le quali quella relativa alla costituzione di parte civile ed al momento processuale in cui essa può e deve avvenire, per poi prestare particolare attenzione ad un istituto particolarmente complesso quale quello delle “nuove contestazioni in dibattimento”. Il penalista lametino ha infatti illustrato la recente sentenza N. 184/2014 resa dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 517 del codice di procedura penale nella parte in cui non consentiva di chiedere il patteggiamento per il reato che venga contestato all’imputato solo durante il processo. Il relatore ha infatti spiegato che nel caso in cui si tratti di “nuove contestazioni” effettuate alla luce delle emergenze dibattimentali, l’imputato non potrà far altro che chiedere un termine a difesa per eventuali accorgimenti difensivi, mentre laddove la “nuova contestazione” sia supportata da risultanze già presenti nel fascicolo del pubblico ministero, l’imputato potrà oggi chiedere di patteggiare la pena per il reato in contestazione, avendo la Corte Costituzionale ritenuto illegittimo che una disattenzione del pubblico ministero nella formulazione dell’imputazione possa “spiazzare” e pregiudicare il diritto di difesa dell’imputato, che avrebbe potuto optare sin dall’inizio per un rito alternativo.

Tenente Colonnello Gianluca Fearrao

Tenente Colonnello Gianluca Ferraro

Ha poi preso la parola il Tenente Colonnello Gianluca Ferraro, che ha affrontato il tema delle “verifiche fiscali e reati tributari: dal sequestro preventivo alla confisca per equivalente”. Particolare attenzione ha suscitato proprio l’aspetto relativo alle verifiche fiscali, rispetto alle quali i professionisti presenti potrebbero essere interessati sia in quanto contribuenti sottoposti a controllo che in quanto difensori dei contribuenti verificati, essendo state illustrate le principali tecniche di intervento, nonchè le prerogative difensive che anche in tale procedimento trovano applicazione. Il Tenente Colonnello Ferraro ha poi affrontato la tematica dei reati tributari e delle misure cautelari reali che l’Autorità Giudiziaria può adottare nei confronti dei ritenuti “evasori”, soffermandosi in particolare sul sequestro e sulla confisca per equivalente, nonchè sulla possibilità che in presenza della accertata “pericolosità fiscale” di un soggetto, possa essere disposta finanche l’applicazione di una misura di prevenzione personale o reale ai sensi del Codice Antimafia varato dal legislatore del 2011. I due relatori sono stati presentati dal segretario della Camera Penale lametina, l’avvocato Francesco Pagliuso.

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