Lamezia: migranti, i perche’ della protesta

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di Stefania Cugnetto

– Lamezia Terme – Forse sarà trovata una soluzione al problema che in questi giorni ha visto al centro un gruppo di migranti che per “rivendicare alcuni diritti”, ha protestato, bloccando via A. Perugini, stazionando per giorni di fronte il commissariato di Lamezia. La loro protesta, al di là dei pro e dei contro, era legittima? Parebbe di si, anche se la stragrande maggioranza della popolazione lametina non si è schierata a favore, ma al di la della rivendicazione legittima o non legittima degli immigrati, la protesta nascondeva qualcosa? Probabilmente si. Ma a prescindere degli interessi che il fenomeno migratorio concentrata, la Prefettura di Catanzaro, sembra per il momento aver trovato una soluzione. All’incontro, presso la prefettura, si è recata una delegazione composta da sei ospiti della cooperativa, rappresentanti delle diverse nazionalità presenti nel centro di accoglienza, e due mediatori linguistici esterni al centro. In questi giorni si è creata attorno alla protesta una grande confusione, sulle motivazioni della stessa, sui protagonisti, forse a volte strumentalizzati da più parti. Le problematiche che hanno spinto i migranti a protestare sono varie e l’intervento dei mediatori è stato funzionale proprio per dare voce alle loro esigenze. Varie le problematiche inerenti alla gestione del centro esposte dalla delegazione. Tra le tante, si è parlato della mancanza di un impianto di riscaldamento adeguato, così come di cibo di scarsa qualità, dei mancati pagamenti degli operai impegnati nella riqualificazione del verde pubblico e della presenza di un solo legale per la presentazione dei ricorsi contro la commissione territoriale di Crotone, per il riconoscimento della protezione internazionale, della mancanza di tessere sanitarie e di carte d’identità, della riduzione e scarsità del pocket money da 75 a 50 euro mensili e di altre questioni legate alle problematiche quotidiane e di gestione. Alla base di molte difficoltà riscontrate dagli ospiti richiedenti asilo c’è una mancanza di comunicazione, tra gli operatori e il responsabile del centro, con gli ospiti presenti da molti mesi. La maggior parte di loro, infatti, non è a conoscenza della convenzione stipulata dal centro con la prefettura, secondo la quale, ad esempio, sarebbero gli stessi richiedenti asilo a dover affrontare le spese burocratiche per la richiesta o il rinnovo dei documenti. Pochi ragazzi, inoltre, sanno che la trafila presso gli uffici pubblici per l’adempimento di pratiche burocratiche è molto lunga. La Prefettura, rappresentata durante l’incontro dal dottor Osvaldo Caccuri, si è impegnata tramite ispezioni più frequenti e accurate, a monitorare la gestione del centro di accoglienza. Il primo incontro si terrà il 22 di questo mese. Da mercoledì 8 aprile ciascun ospite, a turni di 5, sarà accompagnato presso il comune di Lamezia Terme per il rilascio della carta d’identità. Due giorni della settimana saranno invece dedicati alla richiesta delle tessere sanitarie. Raffaello Conte ,ora gestore della cooperativa sociale “Malgrado Tutto”, ha in passato gestito un CIE, e ha più volte ribadito che ora la sua cooperativa gestisce un centro di prima accoglienza, tutt’altra cosa dal CIE, che risponde a regolamenti e prerogative diverse. Una protesta che sembra aver portato a buoni risultati, se non altro poiché i migranti sono stati ascoltati dagli organi preposti, ma che ha trascinato con sé non poche polemiche, dividendo anche in questo caso la pubblica opinione. Non è questo il caso, però, di parlare di chi è con o contro l’immigrazione, quanto piuttosto parlare effettivamente di gestione dell’immigrazione, di risposte nulle o tardive degli organi ufficiali, di gestioni dubbie di centri d’accoglienza, di numeri enormi, di pretese continue, di operatori impegnati che forse si scontrano con burocrazie folli.