– Lamezia Terme – Per ricordare le vittime dell’ultima tragedia in mare, che ha visto la scomparsa di oltre 700 migranti, tutta la comunità religiosa e non, si è riunita oggi pomeriggio in piazza Mazzini a Lamezia. “Dove inizia la fine del mare?” questo il titolo dell’incontro, che ha raccolto molti cittadini lametini ma anche immigrati di varia nazionalità, insieme per un momento di raccoglimento in ricordo delle 700 vittime, che hanno perso la vita mentre tentavano di raggiungere le coste italiane. Un momento di preghiera interreligiosa, ma soprattutto un momento di riflessione, perchè la morte non può essere solo ricordata o pianta ma deve anche far interrogare.
Prima del momento di preghiera tutti i partecipanti hanno scritto su un lenzuolo bianco le proprie emozioni, i propri pensieri, un gesto simbolico che ha lasciato tra l’emozione e la commozione tutti i presenti. In piazza anche la Cgil che ha portato “la voce laica del mondo del lavoro”, ricordando che “il mare dovrebbe essere unione tra popoli”. Il rappresentante della sigla sindacale ha poi aggiunto “vogliamo vivere in un mare di Pace, vogliamo tornare a essere umani”. Presenti tutte le associazioni lametine che di immigrazione e accoglienza si occupano: lo Sprar Due Soli e Sprar Luna Rossa di Lamezia Terme, lo Sprar Terre Sorelle di Miglierina, lo Sprar Centro Myriam di S. Pietro Apostolo, la Caritas Diocesana lametina e la Fondazione Migrantes di Lamezia Terme. Per il mondo dell’associazionismo ha parlato Roberto Gatto, presidente della cooperativa Il Delta: “bisogna ascoltare il silenzio della nostre coscienze e pregare per chi non c’è più” ha affermato, aggiungendo che “dobbiamo rinnovare la nostra umanità”. Ognuno dei presenti ha poi posto un cero per le vittime della tragedia. Preghiere in greco ortodosso, cattoliche e musulmane si sono alzate al cielo dalla piazza lametina, un himam ed un prete l’uno accanto all’altro per dimostrare che di fronte alle tragedie, al dolore e alla disperazione non ci può essere divisione.