Lamezia: Germana Ernst e la politica in Tommaso Campanella

Caterina Calabrese,  Germana Ernst  e Miriam Rocca

Caterina Calabrese, Germana Ernst e Miriam Rocca

“Profezia e politica in Tommaso Campanella”. Questo il tema di un convengo che si è tenuto nell’aula magna del Liceo Scientifico “G.Galilei” di Lamezia Terme. Un incontro di alto spessore culturale che ha visto relazionare sul tema di Germana Ernst, studiosa riconosciuta a livello internazionale come massima esperta del pensiero campanelliano. A seguire la Premiazione degli studenti, giunti da ogni parte della Calabria, che hanno ottenuto i migliori risultati nella fase regionale della XXIII Olimpiade di Filosofia. A salutare i convenuti la prof.ssa Miriam Rocca, docente di filosofia e socia della Società Filosofica Italiana (SFI), promotrice dell’evento, patrocinato dal Comune di Lamezia Terme, organizzato insieme alla Presidente della sezione calabrese della SFI prof.ssa Annabella D’Atri. La prof.ssa Rocca ha spiegato: “ho tenuto particolarmente alla presenza a Lamezia della prof.ssa Ernst poiché Campanella è anche un po’ figlio nostro, di questa città, che nel suo piccolo ha contribuito alla formazione culturale del filosofo”. Inoltre la prof.ssa in accordo con la Dirigente del Liceo Scientifico Galilei prof.ssa Caterina Calabrese, ha presentato la candidatura della scuola come sede ospitante il prossimo anno le selezioni regionali della XXIV edizione delle Olimpiadi filosofiche.

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La prof.ssa Calabrese, ha poi omaggiato la prof.ssa Ernst del suo ultimo lavoro di ricerca “Il castello di Arena”, maniero di rilevanza storica per la città vibonese che, come è emerso dagli studi della Calabrese, ha ospitato per un periodo lo stesso Campanella. Quindi i saluti istituzionali del Sindaco Gianni Speranza e del Vice presidente della Provincia Vittorio Paola. Il pubblico è stato poi incantato dalla relazione della Ernst che ha presentato una rilettura del tutto nuova del filosofo calabrese, originale e per niente pedante, in cui politica e poesia si danno la mano: la lettura di due sonetti scritti dal Campanella in carcere, ne ha dato la visione di un filosofo con la mente lucida, che divide il mondo tra la forza dei potenti ma folli e la debolezza dei profeti e dei saggi, quest’ultimi solo apparentemente soccombono alla forza dei primi, perché i folli sono dimenticati dalla storia, mentre i saggi permangono con i loro insegnamenti in essa. “Tutti si ricordano di Socrate” afferma la Ernst “nessuno però ricorda i nomi dei suoi aguzzini”. Infine la risposta a chi le chiedeva il senso della “Città del sole”: l’opera secondo la Ernst è tacciata erroneamente come utopistica, immaginare una società migliore e cercare di realizzarla, come ha tentato di fare Campanella, non dovrebbe essere un’utopia di pochi ma la realtà quotidiana di tutti. Di grande impatto anche la premiazione dei giovani filosofi calabresi, che premiati dalla prof.ssa D’Atri e invitati a relazionare brevemente sulla loro prova scritta hanno dimostrato non soltanto una valida preparazione filosofica ma anche la capacità di dare un senso del tutto nuovo e personale a quanto studiato. Tra i premiati anche Chiara Gaetano, studentessa del Liceo Scientifico lametino: “La filosofia” ha affermato la studentessa “non è come voleva Russell la terra di nessuno, altrimenti si identificherebbe nello spaesamento dell’uomo, d’altro canto non si può banalizzarla a semplice materia di studio né estremizzarla a scelta di vita. Io la voglio semplicemente pensare in astratto, a metà strada tra il training mentale e il sogno ad occhi aperti”.