Turismo: Cicas “da risorsa anticrisi a fattore permanete di sviluppo”

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Lamezia Terme – Il turismo calabrese ha bisogno di attori imprenditoriali plurali e di un regista pubblico autorevole. Se si può trarre un insegnamento cinematografico dal Convegno indetto dalla Cicas a Unioncamere Calabria sul “Turismo da risorsa anticrisi a fattore permanente di sviluppo”, potrebbe essere questo. Il convegno ha vissuto su una qualificata partecipazione di relatori e su una ottimale partecipazione di pubblico di addetti ai lavori e di portatori di vario interesse: oltre che imprenditori del settore, anche docenti di istituiti dedicati al turismo e alla ristorazione, studenti dei vari livelli di formazione, amministratori di enti locali, stampa specializzata.
I lavori sono stati aperti da un breve saluto del presidente nazionale della Cicas Giorgio Ventura che ha preferito lanciare agli atti la corposa relazione preparata appositamente per il convegno, contenete i dati già registrati dell’andamento del turismo in entrata nel 2014, con le prospettive a breve termine. La scelta è stata dettata dalla necessità di dare voce ai numerosi interventi che si sono succeduti, intervallati dalle puntuali intrusioni del moderatore e costruttivo “provocatore”, il coordinatore nazionale di Cicas Turismo, Francesco Tata Nardini, che ha tra l’altro ricordato le opportunità dettate dall’apertura comunitaria del corridoio Nord Europa- Malta, in cui la Calabria è felicemente inserita.

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Il primo notevole contributo è stato portato dal presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo, che voluto porsi a metà tra ruolo istituzionale e vocazione imprenditoriale, per ribadire la sua personale ripulsa alla retorica del bel mare e dei bei monti che spesso inficia la discussione pubblica sul turismo che, viceversa, rimane sempre e comunque una complessa attività di impresa che come tale va gestita e valutata con l’imparziale comparazione tra entrate e uscite. E in questo senso, ha sottolineato Abramo, le note sono tutt’altro che positive, anche se alcuni parametri sembrano indicare una parziale e fiduciosa inversione di tendenza. Il turismo calabrese si basa su unsistema molto sconnesso, che va riannodato e indirizzato a nuove e omogenee finalità. Questo il compito di enti come le Camere di Commercio che fanno della sintesi tra imprese e istituzioni la loro missione specifica, insieme alla promozione, come esplicitato dalla produzione del prodotto multimediale “Il Panno Rosso”, pietra miliare nella divulgazione plurilingue del territorio calabrese.
Cleto Corposanto, docente coordinatore del corso di sociologia della Università Magna Graecia di Catanzaro, ha trattato proprio degli aspetti sociologici del turismo da considerare come necessari ai fini dello sviluppo del territorio calabrese, indicando le motivazioni diverse che spingono le persone a muoversi singolarmente e in gruppo. Essere sul mercato significa assecondare le proiezioni attuali del web turismo, spesso last minute e in ogni caso molto condensato nel tempo. La bellezza dei luoghi, ha detto in modo volutamente provocatorio Corposanto, può diventare paradossalmente un fattore frenante se comporta l’appiattimento dell’offerta e della competizione leale tra imprese.

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Domenico Pallaria, che in qualità di direttore generale del dipartimento regionale ai Lavori pubblici ha portato i saluti del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, nelle vesti di sindaco di Curinga ha riportato l’esperienza vissuta da sindaco di un Comune, come Curinga, dove ha cercato di percorrere, insieme ad altri quattro comuni vicini, le tre vie necessarie per entrare nel circuito del turismo attrattivo: valorizzazione delle risorse, promozione multisettoriale, gestione delle opportunità.
I percorsi artistici e storici del turismo consapevole sono stati trattati rispettivamente da Mario Panarello storico dell’arte, e da Cesare Mulè, presidente vicario di Unionturismo. Panarello ha ragionato sui tesori nascosti dell’arte in Calabria. Mulè ha ripercorso le esperienze dei grandi viaggiatori del passato, impegnati nei loro “Gran Tour”.
L’assessore al turismo del Comune di Catanzaro, Daniela Carrozza, ha riportato l’esperienza del sito web dedicato al turismo recentemente rivisto dal Comune e implementato nella interattività. Molte iniziative degli enti locali, ha comunque sottolineato Carrozza, vengono frustrate dalle difficoltà finanziarie imposte dalla spending review.
Su questo particolare aspetto si è soffermato Rocco Reina, docente di Organizzazione aziendale all’Umg di Catanzaro. Occorre guardare oltre le difficoltà finanziarie con una visione grandangolare che comporti l’assunzione dei principi basilari del marketing territoriale: sollecitare la domanda e progettare l’offerta. Molto è devoluto alla libera competizione tra le aziende del settore. Come è accaduto sulla riviera romagnola, spesso indicata come paradigma di paragone, dove il successo turistico non è sato un portato delle istituzioni, ma della iniziativa privata. Alle istituzioni il compito di creare le condizioni virtuose di contesto, su cui innestare l’offerta turistica attrattiva.
Il docente dell’Istituto alberghiero di Vibo Valentia, Antonio Macrì, ha ricordato l’importanza della formazione delle nuove leve operative negli alberghi, nei ristoranti e nei luoghi ricettivi, con una punta di polemica verso la moda dei falsi agroturismi.
Molto apprezzati gli interventi operativi di Mirko Chianesi, esperto dell’Ada, su “Sorridi, entra il cliente”, di Massimiliano Capalbo, product manager di “Orme nel Parco”, di Luca Valentini, beach manager del Kitesurf lametino.
Per conto della Cicas, da registrare gli interventi del coordinatore zonale di Sapri, Matteo Martino, sulla necessità di attrezzarsi sempre di più sul turismo on line, e di Rocco Anello, consigliere nazionale di presidenza e al quale è dovuta la perfetta riuscita dell’incontro, che ha insistito sulla opportuna dilatazione temporale del turismo calabrese, che non può essere ristretto alla sola stagione estiva o, peggio ancora, al solo mese di agosto.