Lamezia Terme – Nicolino Panedigrano, ex candidato a Sindaco di Lamezia ritorna ad esternare la suo opinione sulla criminalità organizzata lametina, e si domanda e domanda, alla luce degli avvenimenti di cronaca, se “ci sono tra i tanti candidati dei colletti bianchi o gente contigua a gruppi mafiosi”. Un interrogativo al quale noi non siamo in grado di dare una risposta e, nel pubblicare integralmente la riflessione di Panedigrano, invitiamo i lettori a fare le proprie considerazioni e nello stesso tempo a rileggere gli articoli pubblicati sul nostro quotidiano in merito alle infiltrazioni mafiose nelle istituzioni.
Il testo integrale della riflessione di Panedigrano:
”Tre mesi fa dopo un truce e barbaro delitto di mafia, invitai la società civile e soprattutto movimenti e partiti che si accingevano a correre per le elezioni comunali a non abbassare la guardia contro la pervasività della ndrangheta lametina. Nessun candidato a sindaco, proprio nessuno, e nessun partito o movimento volle allora cogliere l’allarme. Anzi sui social network si scatenò contro di me un diluvio di offese e di improperi irripetibili (di cui gli autori saranno chiamati a rispondere).
Eppure, a guardare alle passate vicende elettoral-amministrative di Lamezia, non ci voleva molto a capire che quando si avvicinano le elezioni c’è un sempre maggior bisogno di ergere barriere invalicabili contro contiguità o connivenze non solo con i volti noti della mafia, ma anche e soprattutto con i volti “presentabili” dei cosiddetti colletti bianchi.
Ora che Gratteri, DDA ed FBI hanno arrestato uno (e speriamo non il primo) dei candidati al consiglio comunale (e che si tratta addirittura di un candidato importato da un comune limitrofo) si sentono di nuovo in giro tentativi di minimizzare, sottovalutazioni, prese di distanze formali.
Non ho sentito i più diretti interessati chiedersi, invece, con preoccupazione perché proprio ora è tornata nel quartiere di Nicastro una assillante sequela di attentati estorsivi e soprattutto perché gruppi nuovi di ndranghetisti erano interessati a correre sul carro di un possibile vincitore.
Vogliamo, allora, cercare di capire, e senza dover aspettare il lavoro degli inquirenti, se oltre a chi è stato arrestato ci sono tra i tanti candidati dei colletti bianchi o gente contigua a gruppi mafiosi? E domandarci quali inconfessabili interessi avevano o hanno, gli uni e gli altri, da tutelare? Perché non è più ammissibile che la parte sana di Lamezia, cioè la gran maggioranza dei nostri cittadini, assista indifferente al fatto che la mafia locale, dopo ogni decennio di forzata astinenza, provi a ripetere un nuovo assalto alla conquista del Comune”.
Nicolino Panedigrano