Comunali Lamezia: Mtl, “dove sono i finiti i 20.000 euro deliberati a favore di D’ Ambrosio?”

Cristiano-Furgiuele

Lamezia Terme – “Perché avete deliberato 20.000 euro ad personam al campano ex dirigente D’Ambrosio( delib. N° 175) in un periodo di feroce crisi economica?” E’ la domanda che Mtl pone “al partito dell’ex sindaco e al peggiore assessore della storia lametina” dal momento che non rispondono ai questi posti. Ad Mtl ( Movimento Territorio e Lavoro) piacerebbe “conoscere la finalità di tale somma, constatato che lo stesso è stato, poi, rimosso dall’Amministrazione per inefficienza”. Anche perchè sostiene il Movimento , “I lametini che pagano le tasse voglio sapere e pretendono la verità su questa vicenda, visto che lo stesso dirigente è stato nominato dall’ex primo cittadino, ed è stata la stessa giunta presieduta dall’ex sindaco a deliberare” tale importo pari a circa duemila euro al mese che si andrebbero ad aggiungere allo stipendio, circa 6mila euro, che lo stesso percepiva come dirigente. Da qui l’ulteriore domanda: “cosa ha prodotto per i lametini per ricevere circa 2000 euro al mese, oltre al suo lauto stipendio quando alcuni lametini sono costretti vivere in auto. Sarà mica uno spreco di denaro pubblico?” E per Mtl

“la non risposta ai nostri quesiti riflette la realtà: la città di Lamezia Terme è in dissesto finanziario con oltre 40 milioni di debito. Aggiungiamo le non risposte sulle tasse al massimo consentito dalla legge, Imu-Tares-Tarsu-Irfef-Tari e il piano di rientro decennale “lacrime e sangue” che ha messo le mani direttamente nelle tasche dei cittadini”. Per Mtl, quindi, “sarebbe opportuno occuparsi dei problemi dei lametini, ma non possiamo fare a meno di notare che il Circolo Sel, ha citato Mtl non sul piano concreto ma su quello dei massimi sistemi e come loro consuetudine sul piano personale”. “Ciò – aggiunge – rappresenta un’evidente caduta di stile, a dire il vero non certamente la prima di un partito, che non compare neppure nelle schede elettorali”. E per Mtl, ”anche al più distratto lettore salterebbe subito all’occhio che il partito dell’ex sindaco non ha neppure provato a difendere l’operato del peggiore assessore della storia lametina, ma ha preferito offendere, poiché privo di argomentazioni oggettive. Mentre Lamezia “paga” la solita “politica dei rolex e delle tod’s”, lontana anni luce da quel proletariato incontrato da Sel solo durante la lettura di un libro, i nostri “amici” di sinistra radical chic si dedicano a colte trattazioni”. Mtl coglie “l’occasione per sottolineare che il nostro percorso è lineare e coerente, infatti i “professori della legalità” confondono, strumentalmente la federazione tra MTL e Matteo Salvini con altro”. Per Mtl, inoltre, “Sel non perde occasione per coinvolgere uno dei pochi consiglieri che si è opposto al “sistema”, perché dal 2012 che il nostro rappresentante consiliare risulta iscritto al Gruppo Misto con un percorso politico lineare, che ha sempre avuto un solo target: una migliore qualità della vita per i lametini, con risultati concreti, cosa che Sel, invece, ha trasformato in un miraggio”. Mtl rammenta che “il razzismo non ci appartiene, prova ne è stata tra le tante, a mero titolo esemplificativo, la partecipazione di un giovane senegalese ad una iniziativa nazionale di raccolte firme promossa da Matteo Salvini. A questo punto della campagna elettorale – sottolinea – sarebbe opportuno concentrarsi su Lamezia e discutere di programmi, ma sappiamo che i rappresentanti del centro sinistra lametino, da garbati sapienti quali sono, piuttosto che rispondere del loro operato, continueranno ad offrire vuote lezioni di grammatica, sintassi, italiano e legalità, della quale del tutto arbitrariamente credono di essere i soli legittimi difensori, mentre, tra le altre cose, i giovani disoccupati lametini aumentano”. Infine Mtl ai ““giganti della legalità” ad intermittenza, ricordiamo che se hanno dubbi in merito alla nostra propaganda elettorale li invitiamo a rivolgersi alle autorità competenti e magari fra una tartina e un pensiero ai clandestini, gli rammentiamo che hanno completamente abbandonato quella classe operaia di cui erano strenui difensori sostituendola con “coop rosse” e associazioni improduttive”.