Lamezia Terme – Il comitato lavoratori della giustizia, rivendica, ancora una volta, “la fondamentale specificità del proprio lavoro, complementare a quello della magistratura, e il diritto alla progressione in carriera prima di qualunque altra nuova immissione negli organici del personale; unici lavoratori della pubblica amministrazione ad attenderla da più di venti anni, diritto che di fatto verrà loro pregiudicato a seguito del transito nel ruolo giudiziario di dipendenti in esubero di altre amministrazioni pubbliche (saranno più di duemila entro la fine del 2015) a loro volta già riqualificati definendo irrimediabilmente una condizione di disuguaglianza, nonché a denunciare situazioni lavorative temporanee, parliamo dei cosiddetti “tirocinanti della Giustizia”, che rischiano di ottenere l’avallo per una contrattualizzazione senza pubblico concorso a discapito di tutti gli altri cittadini disoccupati e inoccupati”. Questa la denuncia del comitato, “istanze – continuano – che solo teoricamente trovano appoggio sia da parte del Governo -che ha inserito la riqualificazione del personale giudiziario al punto 12 della Riforma giustizia, sia da parte dei Sindacati, ma nella pratica continuano a rimanere lettera muta sulla carta per essere quindi addirittura ostacolate da quegli stessi soggetti, in maniera del tutto contraddittoria, con l’adozione di provvedimenti a dir poco avventati e con il sostegno ad altre categorie in posizione di conflittualità”. Il comitato, concludendo il comunicato, afferma che “vanno sempre rispettati i principi di equità e di uguaglianza”.