‘Ndrangheta: individuati imprenditori prestanome clan Iannazzo

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Catanzaro – Il presunto boss della cosca Iannazzo di Lamezia Terme, colpita dall’operazione di oggi denominata “Andromeda”, gestiva, di fatto, le scelte di due aziende con sede a Lamezia Terme pur non risultando evidentemente in alcun modo tra i soci o gli amministratori, ma agendo grazie a prestanome. E’ questo che ha scoperto la Direzione investigativa antimafia di Catanzaro che ha eseguito otto provvedimenti dei 45 notificati. Le aziende sotto il controllo di Vincenzino Iannazzo, detto “U Moretto”, sono la “Tirrena Costruzioni Srl” e “Cascina delle bonta’ Srl”. La prima si occupa di lavori in edilizia, la seconda di prodotti caseari. Iannazzo, secondo gli inquirenti, avrebbe utilizzato dei prestanome per eludere possibili controlli e provvedimenti di sequestro. Questo ha permesso sino ad oggi di evitare simili provvedimenti, ma la Dia ha in corso degli approfondimenti per decidere le azioni da intraprendere insieme all’Autorita’ giudiziaria. E’ stato lo stesso capo della Dia calabrese, colonnello Gaetano Scillia, ad evidenziare, nel corso della conferenza stampa che si e’ svolta a Catanzaro, che le indagini sono state rivolte “all’analisi delle proiezioni imprenditoriali degli Iannazzo. Dopo la forza militare – ha aggiunto – Iannazzo ha instaurato un rapporto efficace con l’imprenditoria locale, anche grazie a prestanomi insospettabili”. Il capo della Dia di Catanzaro, Antonio Turi, ha ribadito il ruolo della cosca nel settore economico finanziaria definendola una “mafia imprenditoriale, cosi’ come ha concordato al il gip nell’ordinanza”.