Comunali Lamezia: Mascaro, piazza Mazzini lo scempio di Speranza

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di Claudia Strangis

– Lamezia Terme –Piazza Mazzini, quella che Paolo Mascaro ha definito “uno degli scempi realizzati dall’Amministrazione”, è stata un’altra delle tappe del suo tour itinerante. Mascaro, che si definisce “sindaco dell’ascolto”, ha dato voce ai commercianti e a semplici cittadini che vivono quotidianamente la piazza e che hanno portato avanti le loro istanze e ciò che credono sia “doveroso attuare” per farla rivivere. I toni si sono alzati, come spesso sta accadendo in questa campagna elettorale ormai quasi agli sgoccioli, e Mascaro ha usato piazza Mazzini come “emblema di una mancanza di progettualità per quanto riguarda le opere pubbliche”, punto, invece, dal quale lui vuole partire. Anche questa sera Mascaro non è stato leggero nelle sue dichiarazioni, continuando a definire Piazza Mazzini “l’opera più mostruosa che mente umana abbia potuto concepire”, sottolineando poi quanto sia necessario partire dall’interlocuzione, per farla rinascere dal punto di vista dell’aggregazione sociale e come “centro propulsivo del commercio cittadino”.

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Cosa che non sarebbe avvenuta in questi anni, secondo il candidato a sindaco, per colpa “di questi vent’anni di sinistra massacranti per questo territorio”, una amministrazione che non avrebbe avuto “una azione unificante e che non è riuscita a dare un’idea di collegamento tra le parti che la compongono”.

“Il problema di fondo della nostra città – ha sottolinea Mascaro – è che non ha mai costruito una sua identità. Addirittura Lamezia ha perso totalmente capacità di richiamo”. “In questi venti anni di centrosinistra non si è mai pensato ad uno sviluppo termale – ha osservato Mascaro – né tantomeno ad attivare un percorso culturale che partendo dal Bastione di Malta possa giungere al Castello Normanno Svevo dopo aver fatto tappa presso le altre zone di richiamo storico della città. Ciò avrebbe determinato una ricaduta positiva per la città, gli imprenditori e le attività commerciali in genere. Inoltre l’assenza del trasporto pubblico urbano,in grado di collegare i diversi quartieri, ha penalizzato lo sviluppo del territorio”.

Mascaro, nel suo appello finale, ha esortato i cittadini al voto, parlando del 31 maggio come “giorno del giudizio”, e invitandoli a non votare il “centrosinistra elitario altrimenti sarebbe un voto sprecato”.

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