Lamezia Terme – Il “Comitato riapriamo il carcere a Lamezia” attacca fortemente tutto il centrosinistra lametino, quello “vecchio”, ma anche quello “nuovo”, quello cioè che si presenterà alle prossime amministrative del 31 maggio. La chiusura del carcere lametino è una vicenda che occupa le pagine dei giornali da almeno un anno ma la sua ufficializzazione è giunta nella città della piana solo poche settimane addietro. Per il comitato ci sono “evidenti responsabilità politiche per quanto concerne la chiusura della Casa Circondariale di Lamezia”, ed incalza “Speranza, Lo Moro e Pd hanno “tradito” i lametini”. Al centro del comunicato del comitato c’è la senatrice Doris Lo Moro, “l’On. Doris Lo Moro- scrivono i rappresentanti del comitato- già nel comunicato del 14 marzo ha affermato con preoccupante indifferenza ad un noto quotidiano “Non sono fra quelli che difendono il carcere a Lamezia”. Inoltre sempre in occasione della presentazione alle primarie del PD avvenuta nel “Palazzo Nicotera” nell’incontrare, dopo una lunga rincorsa, una delegazione del comitato “Riapriamo il carcere di Lamezia Terme” ha ribadito testuali parole: Il carcere è chiuso, e per me rimarrà chiuso, non aspettatevi da me che spenda una parola per la riapertura, ho chiuso centri di nascita a Lamezia, spostato Enti, figuriamoci se il carcere è nei miei pensieri”. Ma il comitato attacca anche il sindaco uscente, “non può – scrivono- certo cadere dalle nuvole il primo cittadino, dato che nella sua città ha chiuso una storica struttura sempre rimasta, nonostante i presunti deficit, molto utile al quotidiano operato delle forze dei polizia”, e definendo “fanciullesche” le giustificazioni di Speranza, si chiedono “quale iniziativa è stata intrapresa dall’Amministrazione Comunale dopo aver appreso dal decreto di chiusura”, visto che lunedì inizieranno le operazioni di sgombero ed il trasferimento delle attrezzature con destinazione Casa Circondariale di Catanzaro e Crotone. Ma neppure il candidato a Sindaco Sonni, viene risparmiato, infatti, il comitato annunciando che non lo voteranno, scrive “non ha mai speso una parola a favore della Casa Circondariale, e negli incontri con i “profeti di sventura” sempre pronti a pontificare malesorti comodamente seduti su un sofà”. Il comitato, nel ricordare che “il carcere di Lamezia, lo ricordiamo a chi non l’ha difeso, per lunghissimo tempo ha sostenuto con evidente successo l’economia del luogo, oltre ad essere uno vero simbolo dello Stato e riconosciuto luogo di riqualificazione”, conclude, anche se non amarezza il comunicato, chiedendo, scrivono , “ una soluzione alternativa al Carcere visto che l’Amministrazione Penitenziaria sborsa ingenti somme annuali per l’affitto dello stabile del Provveditorato regionale a Catanzaro quando a Lamezia la struttura è di proprietà dell’Amministrazione”.