Comunali Lamezia: Pd accusa centrodestra di avere liste inquinate

comiziopd-22-05
– di Claudia Strangis
Lamezia Terme – Se dal Teatro Umberto fioccavano le accuse, da parte del centrodestra di Mascaro, al Pd e all’amministrazione uscente, dall’altro lato del campo, su corso Giovanni Nicotera, i big del Partito Democratico rispondevano a suon di attacchi.
Dal palco dell’area pedonale, infatti, parlavano di lotta alla mafia gridando, provocatoriamente, “no ad un nuovo scioglimento del consiglio comunale”. Un leit motiv scaturito dalle ultime operazioni della Dda e che ha ridato la possibilità ai democratici di tornare ad attaccare duramente Paolo Mascaro, nelle cui file era stato candidato un soggetto finito nell’inchiesta Columbus.
Se, da una parte, Enzo Bruno, Tonino Scalzo ed Ernesto Magorno, hanno parlato della lotta ad ogni tipo di criminalità “insita nel nostro dna” e della garanzia di trasparenza e chiarezza data dal candidato a sindaco Tommaso Sonni per “il rilancio di Lamezia alla guida di quello regionale”, gli attacchi più duri sono arrivati dal governatore Mario Oliverio e dalla senatrice Doris Lo Moro. “È necessario puntare ad un governo pulito, – ha affermato Oliverio – rispondente agli interessi della comunità e non a quelli di gruppi ristretti che vogliono tornare a mettere le mani sulla città, per prendere possesso sugli appalti e, soprattutto, per gli interessi di pochi”. Una sferzata poi a Mascaro, da parte del presidente della Regione, quando ha parlato della composizione delle liste elettorali: “bisogna guardare chiaro quando si fanno le liste. Non bisogna praticare la legalità e poi, invece mettere in pratica collusioni alla ricerca di qualche voto”. “È meglio perdere con la pulizia che vincere con voti inquinati”. E al capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, che parlava contemporaneamente all’Umberto, Oliverio ha detto: “piuttosto che parlare di altre città parlasse di Lamezia e invitasse a rivedere le liste senza delegare i magistrati a farlo”. “Tommaso Sonni e la sua squadra – ha poi concluso – sono garanzia di moralità e legalità”. Seppur nel mood del “non fare strumentalizzazioni sulle vicende giudiziarie delle scorse settimane”, inevitabili sono stati gli attacchi da parte della senatrice lametina che non ha risparmiato nessuno, in primis Lamezia “che – ha affermato la Lo Moro – deve fare i conti con se stessa e questo mese è stato tremendo per la città”. Ripercorrendo le ultime inchieste, Columbus, Andromeda e Dirty Soccer, la senatrice si dice “spiazzata perché la magistratura ha messo nero su bianco e, soprattutto in maniera chiara, cose che, forse, tutti sapevano”. La senatrice grida a Lamezia di “reagire” e di “non volere i voti della mafia”. Nonostante affermi che il candidato a sindaco del centrodestra Paolo Mascaro sia stato tempestivo nel chiedere di non votare i suoi due candidati al consiglio comunale, “quando parla di cacciare i mercanti – ha aggiunto – dovrebbe ricordare che quelli veri sono coloro che comprano e vendono le partite e i voti”, chiosando poi sulle liste “le nostre sono trasparenti e pulite, ma allo stesso tempo forti e pesanti, con gente con esperienza perché ci sentiamo di vincere la campagna elettorale”. In chiusura, un più pacato Tommaso Sonni, che ha chiarito ancora una volta che “se il motivo per cui mi sono messo a disposizione era, in primis, per portare idee, la precondizione naturale a questo – ha concluso – è quella della trasparenza e della legalità”.