Lamezia: nasce comitato LIP, contro la “Buona Scuola”

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Lamezia Terme – All’interno dell’assemblea dei docenti, è stata annunciata, dalla professoressa Daniela Costabile, la nascita del 29esimo Comitato Territoriale LIP, ossia un comitato lametino in sostegno della Legge di Iniziativa Popolare, alternativa alla Riforma Renzi, e contestualmente comunica la nascita dell’associazione locale “Per la Scuola della Repubblica”. Ha introdotto e moderato i lavori il Professore di Filosofia del diritto dell’Università Magna Grecia di Catanzaro Andrea Romeo che, soffermandosi brevemente sulla definizione di “Buona Scuola”, pone in rilevo una contraddizione nel nome dato dal Governo alla Riforma, o meglio una “superfetazione”, in quanto a prescindere dal contenuto già la si propone e presenta come “Buona”.
La professoressa Antonella Cerra, è entrata nel tecnico, illustrando in maniera dettagliata ed esaustiva il disegno di legge approvanto il 20 maggio alla Camera. “I precedenti governi hanno sempre annunciato di volere esaurire il precariato storico, questo Governo invece ora intende precarizzare il personale di ruolo”. Assolutamente negativo, secondo la Cerra, il potere di cui viene investito il dirigente scavalca i ruoli del collegio docenti, di fatto minando la libertà di insegnamento sancita dall’articolo 33 della Costituzione.
La profossoressa Marina Boscaino, blogger del Fatto Quotidiano e di MicroMega, e referente nazionale del comitato a sostegno della LIP e della Associazione “Per la Scuola della Repubblica”, illustra la LIP, che invece è stata concepita nel pieno rispetto della Costituzione. Ripercorre brevemente le varie fasi che hanno portato il governo al concepimento del disegno di legge. Ha poi ripercorso le fasi della LIP, la quale nasce a Venezia il 30 gennaio del 2005, dopo un lungo e condiviso percorso, in seguito alle riforma della Moratti. Nel 2006 furono costituiti 53 comitati che iniziarono una raccolta firme a sostegno di questo disegno che raggiunse le 100mila firme, da nord a sud dell’Italia. I principi fondamentali della LIP sono quelli dettati dalla Costituzione, a partire dal primo ordine di istruzione, cioè l’infanzia, passando dalle elementari nelle quali è previsto il ritorno ai “moduli”, un pieno rispetto della libertà di insegnamento e la soppressione del sistema nazionale di valutazione e di tutti i detriti della riforma Gelmini. Si richiama all’articolo 3 della Costituzione circa la rimozione degli ostacoli che impediscono la libertà e l’uguaglianza dei cittadini. Continua con le tappe della LIP, avendo rivolto , il 15 maggio, a tutti i parlamentari un appello per adottare i 29 articoli della LIP. Parlamentari del M5Stelle e di SEL con alcuni dissidenti del PD hanno depositato il 2 agosto il Disegno di Legge della LIP alla Camera ed al Senato il 2 agosto 2014, nella stessa versione del 2006. Contestualmente si chiedeva ai sindacati di adottarla, rispondendo a questo ulteriore appello l’Unione degli Studenti, la CGIL-FLC e l’Unicobas, mentre il 7 aprile al Comitato LIP è stata concessa una audizione alla Camera.

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La parola è poi passata al professore Lucio Ficara, redattore della “La Tecnica della Scuola”, che ha affermato, “io non ho paura di quello che è scritto in questa Riforma, ma di quello che non è scritto”, riferendosi quindi alle deleghe in bianco dell’art.21, che di fatto rimetterebbero le riforme di diversi settori della scuola nelle sole mani dei ministri, scavalcando qualsiasi dibattito e confronto con i rami del Parlamento. Conclude esortando l’adozione della LIP e affermando con amarezza che “questo Stato ha svenduto la scuola pubblica sull’altare della troika”.
Conclude gli interventi il professore Andrea Lollo, Avvocato e professore di Giustizia costituzionale presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro. Nel suo intervento egli ha evidenziato che il ddl di cui si tratta, determinerebbe un’aziendalizzazione della scuola pubblica, di dubbia compatibilità con il dettato costituzionale. pubblica fa parte). Infine i docenti convenuti, in forma assemblare hanno stilato una lettera documento indirizzata ai senatori della Repubblica, in cui vengono illustrati i punti critici della Riforma. Il documento contiene una richiesta esplicita al Senato di non votare il DDL 1934 e al contempo i docenti annunciano ancora mobilitazioni e adesione allo sciopero degli scrutini.