Lamezia: e’ scomparso don Federico D’Ippolito

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Lamezia Terme – E’ scomparso all’età di 87 anni, Federico D’Ippolito, personaggio storico dell’antica omonima famiglia di Sambiase che diede vita ad una della più prestigiose imprese edili dell’epoca, che confluì poi nella più nota impresa “Grandinetti”. Infatti don Federico era il cognato di Michele Grandinetti, noto costruttore, che lo stesso Vescovo Emerito Vincenzo Rimedio ha ricordato oggi durante l’omelia funebre, paragonandoli per “lo stesso amore e la stessa fede cristiana”. Rimedio ha ricordato Federico D’Ippolito come “Una figura eccezionale, non per motivi di notorietà o di propaganda ma per la spiritualità vissuta”. La sua eccezionalità stava, come ha precisato il vescovo emerito, “nella sua discrezione, riservatezza, signorilità e nella sua generosità”. Nel ripercorrere la sua vita, Rimedio ha evidenziato “il cammino di fede compiuto con la moglie Anna dal giorno del matrimonio” e pur non avendo figli “si espressero entrambi con comportamenti umanitari e di condivisione verso quanti hanno incontrato, aderendo anche al carisma Salesiano e Vincenziano”.

Don Federico con Oscar Luigi Scalfaro

Don Federico con Oscar Luigi Scalfaro

La città di Lamezia, con la sua scomparsa, “ha perso un cittadino integro, esemplare e la Chiesa che ha perso in modo visibile un cristiano”. Una devozione alla città e alla fede che il vescovo Rimedio ha ribadito più volte durante l’omelia, ricordando che Federico D’Ippolito “lascia un’eredità di amore alla Chiesa e alla città di Lamezia: coltivare la serenità vivendo la nostra fede in Dio, nostro Padre, vicino a noi suoi figli”. Rimedio ha poi citato una frase con la quale don Federico era solito concludere le telefonate con lui: “noi vi vogliamo bene”, un momento intimo con il vescovo emerito che ha ricordato quanto “fosse bello ascoltare simile attenzione”. A ricordare la figura di Federico D’Ippolito anche il nipote Francesco Grandinetti che lo definito un secondo padre dopo la morte del suo genitore e ricordando poi il rapporto familiare intrattenuto tra nipote e zio.