Comunali Lamezia: Sel, Mascaro ha già perso il ballottaggio

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Lamezia Terme – Dopo la chiusura dei seggi e dei risultati elettorali che hanno sancito la non vittoria al primo turno dei sei candidati a sindaco si riapre la campagna elettorale. Ad iniziare il secondo turno è la sezione di Lamezia di Sel che scendo in campo accusando il candidato del centro destra Paolo Mascaro di aver fallito l’obiettivo. Per Sel questa è una sconfitta nonostante “avevano annunciato che avrebbero stravinto. Al primo turno. Con il 60% dei voti”. Ma per Sel, Mascaro e il centro destra, che “avevano dimostrato certezza di fare un sol boccone dell’avversario. Di stracciarlo già al primo turno. Lo avevano detto nelle piazze e nei comizi, per strada e nelle case, ai singoli e alle folle”, così “non è stato”. Inquinato sostiene sempre Sel “il candidato di Galati e Talarico si è fermato al 41% dei voti, molto sotto la soglia del 50, molto sotto le loro aspettative: e lì rischia di rimanere, o spostarsi solo di poco, anche al secondo turno di ballottaggio”. Perché secondo Sel “Mascaro, Galati e Talarico hanno fatto il pieno dei loro voti al primo turno, con le loro nove liste e i loro 216 candidati dispiegati sul territorio alla ricerca di consensi e voti”. E Per Sel “nonostante tutto questo lavoro, nonostante questa macchina da guerra, il candidato Mascaro è rimasto molto lontano dai 18.700 voti ottenuti da Gianni Speranza nel 2010 e ancora di più dai 19.200 che lo stesso Speranza aveva avuto nel 2005”. Ma per Sel poi, “a leggere bene il dato in fondo gli esultanti Galati e Mascaro comprenderebbero meglio che hanno ottenuto, con un esercito di nove liste agguerrite, solo due mila voti in più della D’Ippolito nel 2010 e addirittura meno del candidato Luzzo nel 2005 che aveva ottenuto oltre 17 mila voti. E non si dica – aggiunge Sel – che c’era Ruberto, perché quest’ultimo ha occupato lo stesso spazio del terzo incomodo che nelle precedenti tornate elettorali era stato di Grandinetti. Dunque al posto loro avremmo di che preoccuparci, se guardassimo al voto con attenzione e senza iattanza”. Quindi Mascaro per Sel è perdente al contrario di “Tommaso Sonni” che secondo Sinistra Ecologia e Libertà “invece ha fatto una competizione a mani nude, senza padrini nè padroni, come hanno dimostrato le primarie, partendo dal suo ruolo civile di professionista e medico dedicatosi in questi anni ai suoi pazienti con grande abnegazione e con disponibilità totale”. Questo, per Sel “é il suo valore aggiunto che gli oltre 10mila voti, ottenuti con 4 liste e senza nessun dispiegamento di mezzi economici o di effetti speciali, testimoniano”. E quindi sempre per Sinistra Ecologia e Libertà “Sonni può solo crescere, e parecchio, perchè per il ballottaggio la partita ricomincia daccapo: senza le nove liste, senza i 216 candidati, senza i vincoli e i familismi che hanno condizionato il primo turno, senza relazioni e condizionamenti”. Sel quindi è convinta che “senza tutto questo, il voto del 14 giugno sarà più libero e Tommaso Sonni ha la seria possibilità di battere il candidato di Galati e Talarico e di regalare alla città un quinquennio senza rischi: cinque anni di stabilità e buona amministrazione, di cambiamento e di sicurezza”. Per Sel, poi, “il risultato è del tutto in linea con ciò che ci aspettavamo: abbiamo sostenuto una lista nuova come quella di ‘Lamezia Insieme’, che ha puntato al rinnovamento completo anche a costo di scontare qualche vuoto sul territorio, con la mobilitazione di tantissimi giovani e donne, quasi tutti alla loro prima esperienza”. Una lista, spiega, che “ha dato un contributo essenziale per giungere al ballottaggio e il cui capolista Piccioni ha ottenuto un rilevante e meritato successo personale”. E gli esponenti di Sel sono ancora convinti che “Lamezia ha bisogno di una persona che voglia prendersi cura di lei e dei suoi abitanti; ha bisogno di una forza tranquilla e sicura, non di urla e di proclami sportivi, ha bisogno di buona amministrazione e di buona politica, di concretezza e di capacità. Tutte cose che una persona come Sonni è in grado di incarnare più e meglio di Mascaro e dei suoi dioscuri Galati e Talarico”.