LAmezia Terme – Sarà aperto tutti i lunedì e i mercoledì dalle 10.30 alle 12. 30 presso la sede della Caritas Diocesana di Lamezia Terme (Via Salvo D’Acquisto,5) il punto informativo sul Prestito della Speranza, iniziativa promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana per sostenere l’accesso al credito a condizione agevolate, a persone e microimprese in condizioni di vulnerabilità economica.
Favorire l’inclusione sociale e lavorativa della persona, facendo leva sulla responsabilità personale e sulla libera iniziativa e sostenendo quelle categorie fragili che difficilmente avrebbero accesso al credito tramite gli strumenti ordinari: questi gli obiettivi del “Prestito della Speranza” che si aggiunge alle altre tradizionali forme di contrasto alla vulnerabilità economica, che le Caritas diocesane in collaborazione con altri soggetti erogano sul territorio.
Al punto informativo della Caritas lametina, oltre a fornire informazioni, saranno raccolte le domande per accedere al fondo, successivamente valutate da un’associazione di impiegati bancari in pensione.
Destinatari del prestito possono essere: persone in difficoltà economico-finanziaria; disoccupati e cassaintegrati; giovani in cerca di prima occupazione; lavoratori precari; giovani coppie all’inizio del loro percorso di famiglia giuridicamente riconosciuta o in fase di costituzione, che necessitano di beni durevoli e servizi fondamentali; categorie di persone disagiate in grado di intraprendere un nuovo progetto di lavoro; le Microimprese che incontrano difficoltà di accesso al credito per realizzare investimenti sostenibili di crescita e sviluppo oppure sono in fase di avvio; le imprese individuali; le società di persone. Tutti i dettagli, sui destinatari e sulle modalità di erogazione del prestito, sul sito www.prestitodellasperanza.it
“Aderendo a questa iniziativa di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale promossa dalla Cei – dichiara il direttore della Caritas Diocesana Padre Valerio di Trapani – la Caritas lametina offre alle persone e alle famiglie in situazioni di disagio uno strumento non solo per far fronte alle esigenze e alle urgenze del momento, ma anche per sostenere l’uscita dalle situazioni di povertà attraverso percorsi orientati alla formazione, al reinserimento lavorativo e all’autoimprenditorialità. E’ il segnale, da parte della Chiesa italiana, di un nuovo modo di concepire e attuare il contrasto alla povertà e al disagio sociale che non è quello dell’assistenzialismo, ma dell’avvio di percorsi che hanno come obiettivo finale l’autonomia della persona e la valorizzazione delle sue risorse individuali a favore di se stesso e della comunità”.