Lamezia Terme – Il matrimonio vissuto come cammino di santità, la vita familiare come luogo fecondo da cui sono scaturite vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata e come testimonianza autentica di vita cristiana che si dona ogni giorno nell’amore reciproco. E’ la storia dei coniugi Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, beatificati da Giovanni Paolo II il 21 ottobre 2001, che sarà raccontata giovedì 11 giugno alle 21.30 al Santuario di Sant’Antonio di Padova dal nipote Francesco Beltrame Quattrocchi. All’incontro, nell’ambito della Tredicina in onore di Sant’Antonio, parteciperà il Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora.
Prima coppia beatificata dalla Chiesa, i coniugi Quattrocchi hanno vissuto, nella luce del Vangelo e con grande intensità umana, l ‘amore coniugale e il servizio alla vita dimostrando con la loro vita che, come disse Giovanni Paolo II, “il cammino di santità compiuto insieme, come coppia, è possibile, è bello, è straordinariamente fecondo ed è fondamentale per il bene della famiglia, della Chiesa e della società”.
Dopo la Giornata Diocesana delle Famiglie, celebrata domenica scorsa presso la Chiesa di Raffaele, l’incontro sulla vita e la santità dei coniugi Quattrocchi si inserisce nel cammino di preparazione della Chiesa di Lamezia al Sinodo generale sulla famiglia in programma a Roma dal 4 al 25 ottobre 2015.
Di seguito una breve biografia dei due Beati:
Luigi Beltrame Quattrocchi
Luigi Beltrame Quattrocchi nasce a Catania il 12 gennaio 1880. Trascorsa la prima infanzia con i suoi genitori Carlo e Francesca, e i fratelli Gregorio, Mariannina ed Ettore, intorno al 1889 va a vivere con Luigi e Stefania Quattrocchi, zii per parte materna, che ne richiedono l’affidamento ai cognati non potendo avere figli. Nel 1890, a seguito di un trasferimento dello zio Luigi, cassiere principale della Regia Dogana, approda a Roma dove trascorrerà il resto della sua esistenza. Nella capitale frequenta il liceo Umberto I e nel 1898 consegue la licenza liceale con profitto. Iscrittosi nello stesso anno alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza, si laurea in corso il 14 luglio 1902. Durante gli studi (1901) conosce Maria Corsini e, dopo tre anni di incontri, il 15 marzo 1905 stringe con lei il fidanzamento privato, ufficializzato poi il 30 dello stesso mese. Nell’agosto del 1905 viene nominato Vice-Pretore Onorario alla Prefettura Urbana, e a novembre, il giorno 25, sposa Maria Corsini nella basilica di S. Maria Maggiore. Dalla loro unione nascono quattro figli: il primo Filippo nel 1906 (in seguito Don Tarcisio), la seconda Stefania nel 1908 (divenuta poi Suor Cecilia), il terzo Cesare nel 1909 (religioso anche lui, con il nome di P. Paolino) e la quarta Enrichetta il 6 aprile del 1914. Nel 1909 Luigi viene nominato Sostituto Avvocato Erariale; nel 1919 è Vice Avvocato Erariale; nel 1921 Segretario Generale. Arriva al pensionamento nel 1946 con la qualifica di Vice-Avvocato Generale Onorario dello Stato. Svolge inoltre numerosi incarichi ufficiali presso diversi Ministeri, l’ENPAS dipendenti statali, e consulenza legale per l’IRI, la Banca d’Italia, la Banca Commerciale Italiana, la Banca Nazionale del Lavoro, il Consorzio per le Opere Pubbliche, la STET. Nonostante l’impegno del lavoro e della famiglia, Luigi si prodiga in un proficuo apostolato e prende parte all’associazionismo cattolico. Nel 1916 coopera con l’ASCI, divenendo nel 1917 Presidente del Reparto Roma V e nel 1918 membro del Commissariato Centrale. Nel 1919 fonda con l’amico Gaetano Pulvirenti un oratorio festivo nella basilica di Santa Pudenziana, poi Reparto Scout Roma XX, diretto da lui stesso fino al 1923. Nel 1921 viene nominato Consigliere generale dell’ASCI fino al 1927. Collabora ancora con il Prof. Luigi Gedda nell’Azione Cattolica Maschile e nei Comitati Civici, appoggia come consigliere amministrativo il sorgere dell’Agenzia ORBIS; coadiuva con gli onorevoli Reggio d’Aci e Jacini al Centro Studi Politici; opera nella GIAC, nel Movimento di Rinascita Cristiana e nel Fronte della Famiglia. Preziosa è infine la sua presenza come brancardier per l’UNITALSI. Muore il 9 novembre 1951, in via Depretis, per infarto miocardico. Per quanti lo conobbero fu una persona affabile, vera, essenziale, dotta, convinta. Era dotato di un eccezionale fascino umano che la grazia divina aveva arricchito e completato. Splendido esempio di dedizione familiare e professionale, ha saputo fedelmente corrispondere al progetto di Dio su di lui, fondando la sua vita sui valori della fede cristiana. Caratteristica della sua esistenza fu la quotidiana attenzione ad approfondire la presenza di Dio, fino a giungere ad una significativa maturità spirituale, operando, con coerenza e sollecitudine, per la salvezza propria e quella di quanti incontrava nei suoi rapporti professionali: santificarsi per santificare. Luigi, uomo laico-cristiano, ha vissuto le vicende piccole e grandi del suo tempo nella sua esistenza di sposo, padre e professionista alla luce di Dio, contribuendo alla promozione umana e spirituale del proprio ambiente; inoltre ha dimostrato che il seguire Gesù e il Vangelo con il dono totale di sé è l’espressione più piena e autentica del cristiano, chiamato a realizzarsi secondo il progetto di Dio, nella fedeltà di una risposta d’amore senza riserve.
MariaCorsini
Nasce a Firenze il 24 giugno 1884 da Angiolo Corsini e Giulia Salvi e viene battezzata il 28 dello stesso mese. I genitori le impartiscono un’accurata educazione morale, principalmente attraverso l’esempio. Nell’infanzia e adolescenza si mostra una fanciulla illibata nei comportamenti, giudiziosa, obbediente, incline alla pietà. A motivo dei diversi trasferimenti per il lavoro del padre, la famiglia si sposta da Firenze a Pistoia (1888), poi di nuovo a Firenze (1890), quindi ad Arezzo (1892) dove Maria riceve il sacramento della Cresima, e infine a Roma (1893), tappa definitiva. Nella capitale frequenta le elementari presso le Suore di St. Joseph di Cluny (3a elem.) e alla scuola statale (4a e 5a elem.). Il 30 settembre 1897 riceve la Prima Comunione. Per le scuole superiori frequenta l’Istituto Femminile di Commercio per Direttrici e Contabili, fino al conseguimento della licenza. Diligente e studiosa è particolarmente portata per le discipline letterarie, dote che metterà a frutto attraverso la composizione di numerosi scritti dai principi semplici, ma veri e solidi, la maggior parte dei quali verranno editi. Nel 1901 conosce Luigi Beltrame Quattrocchi, poi Avvocato nel 1902, con il quale stringe fidanzamento privato il 15 marzo 1905, ufficializzato alla presenza delle due famiglie il 30 marzo dello stesso anno. I due giovani si sposano il 25 novembre 1905 nella Cappella di S. Caterina nella basilica di S. Maria Maggiore. Trascorso qualche mese la sposina è in attesa del primo figlio, che dà alla luce nel 1906. Battezzato con il nome di Filippo sarà poi Don Tarcisio. Una seconda ravvicinata gravidanza si conclude con la nascita, nel 1908, di Stefania, in seguito Suor Cecilia. Nel 1909 arriva il terzogenito Cesare, poi monaco Benedettino e poi ancora monaco Trappista con il nome di P. Paolino. Nel 1913 l’annuncio di una quarta gravidanza porta una nuova grande gioia, che sfocerà con la nascita, il 6 aprile 1914, di Enrichetta.
Dopo un forte deperimento organico, Maria si riprende dimostrando di possedere una ricchezza e profondità spirituali maggiori, che la porteranno ad impegnarsi in una indefessa attività apostolica Già nel 1914, a seguito del terremoto di Avezzano, si prodiga nell’assistenza ai feriti. Nello stesso anno inizia le catechesi alle donne presso la parrocchia di S. Vitale. Nel 1915 soccorre moralmente e spiritualmente i soldati della Prima Guerra Mondiale ricoverati nei diversi ospedali di Roma. Nel 1917 diventa Terziaria Francescana e nel 1919 è accolta nella Congregazione delle Dame dell’Immacolata. Nel 1920 entra nelle file del Consiglio Centrale dell’Azione Cattolica Femminile e diviene membro effettivo del Segretariato Centrale di Studio. Nel 1936 diviene accompagnatrice dei malati sui treni dell’UNITALSI diretti a Lourdes e a Loreto. Un anno dopo segue e termina un corso per infermiere della CRI e si specializza in malattie tropicali. Nel 1945 collabora nell’opera di Ristoro alla Stazione Termini e nel 1946-1947 aderisce all’iniziativa dei P. Lombardi e P. Rotondi “Mondo Migliore”. In questi stessi anni entra a far parte del Movimento Fronte della Famiglia, del quale sarà Vice-Presidente del Comitato romano. Altro campo d’azione è Rinascita Cristiana. Riguardo alla sua attività di scrittrice, inizia con la pubblicazione nel 1920 di articoli su “Fiamma viva”, “Il Solco”, “In Alto” e sul Bollettino della FUCI. Dal 1922, anno in cui in casa Beltrame Quattrocchi si annunciano ben tre vocazioni, Maria seguirà fino al suo ultimo respiro, con un vero sacerdozio materno, la scelta di vita consacrata dei tre figli Filippo, Cesare e Stefania. Dall’epistolario scambiato con loro, nel 1924 vede la luce “Voce di Madre”. Nel 1936 dà alle stampe “Il libro della giovane” e nel 1937 compone un opuscolo dal titolo “I nostri ammalati”. Nel 1940 escono “Il fuoco ha da ardere” e “Mamma vera”. Nel 1943 scrive “Fiore che sboccia”, con la collaborazione del figlio P. Paolino. Nel 1952 nascono “Lux vera” e “Vita coi figli”. Nel 1953, ripercorrendo la vita in comune trascorsa col marito Luigi, pubblica “L’ordito e la trama”, in seguito ristampato con il titolo “Radiografia di un matrimonio”. L’ultimo suo componimento è del 1955 “Rivalutiamo la vita”. Nel 1951 perde il suo amato Luigi. Nel 1965, a 81 anni, il 25 agosto, Maria Corsini Beltrame Quattrocchi passa a miglior vita mentre si trova in vacanza a Serravalle di Bibbiena, nella villetta “La Madonnina”, fatta costruire per lei da Luigi. Laica, sposa e madre di famiglia, di profonda vita interiore, trascorse i suoi giorni nel fedele e quotidiano adempimento dei propri doveri e nelle mansioni proprie di un generoso impegno nell’apostolato laicale, in perfetta adesione alla gerarchia e in profondo spirito di servizio. La sua vita si sintetizza e si compendia in tre verbi: fiat, il suo sì personale, fedele e totale; adveniat, il desiderio di Dio, la sua gloria e la salvezza degli uomini; magnificat, la lode e la gratitudine verso Dio Creatore, Gesù che redime e lo Spirito Santo vivificante. Ella ha saputo cioè generosamente e mirabilmente confessare Cristo in ogni circostanza della sua vita, nella condizione di sposa, madre e apostola, lasciando che Dio trasparisse con naturalezza in lei. Il suo messaggio è ben chiaro alle mamme, alle spose, agli educatori: ella è un invito vivente a tutti di come ci si dona agli altri; un invito a vivere la propria fede e la propria vocazione come espressione della carità di Cristo.