Lamezia: Sel, centrosinistra e Pd non ci rimproverino nulla

Lameziasel26-06
Lamezia Terme- Sel, il partito dell’ex Sindaco di Lamezia, in queste ore ha inviato un comunicato stampa attraverso il quale invita il resto del centro sinistra e il Pd a non buttare “la croce addosso a Sonni, o, in altre forme a Speranza”. Ecco il testo della nota:
“L’analisi del voto delle elezioni comunali, in particolare per quanto riguarda la sconfitta del centrosinistra, richiede valutazioni più approfondite e meno impressionistiche di quelle che abbiamo letto o sentito sinora. In particolare qualche elemento di riflessione va aggiunto alle note emerse dal fronte del Pd. Come ad esempio il ‘timing’ faticoso della scelta del candidato, un percorso accidentato e insidioso che solo alla fine di aprile ha prodotto una sintesi, dopo mesi in cui si era assistito alla incredibile moltiplicazione delle candidature, dentro il Pd e fuori di esso. Sonni è partito dunque con grande ritardo rispetto al suo avversario in una competizione che è sembrata subito impari e difficile.
Non solo: alla moltiplicazione dei candidati del Pd, poi rientrati, molti dei quali nemmeno cimentatisi nella lista del partito, e alla variegata schiera di quelli della coalizione, fino a nove in tutto ma con la pervicace esclusione di Piccioni, non corrispondeva alla fine, paradossalmente, nella competizione elettorale un’altrettanto molteplice e variegata presenza di liste a sostegno del candidato vincitore, intorno al quale il centrosinistra schierava solo 4 liste. Quindi un primo punto è da sottolineare: il colpevole ritardo nella selezione del candidato e il numero di liste, il più basso tra i tre maggiori competitori. In queste condizioni, lo capisce anche un bambino, non era facile per nessuno riuscire ed era già un successo arrivare al ballottaggio.
Chi butta adesso la croce addosso a Sonni, o, in altre forme a Speranza, dovrebbe cominciare a riflettere sulle responsabilità di un centrosinistra che pur apertosi verso apporti i più vari, diversi e anche lontani, non è riuscito a mettere in piedi liste e candidati sufficienti a competere per la partita delle elezioni. E mentre tra le sue fila si faceva a gara a pontificare imperterriti sull’ineffabile tema: continuità sì/continuità no, gli altri, in particolare i principali avversari Mascaro e Ruberto, si erano invece già preoccupati, e da parecchi mesi, di mettere in piedi una macchina elettorale ben più organizzata, incisiva, pervasiva e martellante. E chi se la prende con il commissariamento del Pd, scambiando la causa per l’effetto, dovrebbe comprendere come la presenza del commissario sia stata purtroppo il termometro che misura la febbre, e non certo la malattia come si vorrebbe far credere.
Noi non neghiamo che anche gli errori dell’esperienza di governo di Speranza abbiano avuto un ruolo nel determinare il risultato finale, ma chiediamo se sia possibile che il resto del centrosinistra e il suo principale partito non abbiano nulla da rimproverarsi, se sia possibile non tenere conto anche di un contesto più largo che, tra l’altro, ha visto polemiche feroci indirizzarsi verso il Pd dal mondo della scuola, se sia possibile sforzarsi di guardare oltre le spiegazioni monocausali, da partito preso (queste sì da tifoso), e cercare ora di creare intorno a Sonni, e agli altri consiglieri del centrosinistra votati dagli elettori (guarda caso proprio quelli con ruoli importanti nell’esperienza di questi anni), la necessaria unità per un’iniziativa politica e sociale convincente. Al di là di ciò che gli si vorrebbe imputare, ci sembra comunque doveroso ringraziare Sonni per la generosità e l’impegno con cui si è speso in questa campagna, avendo egli tutto da perdere e ben poco da guadagnare, guidando la coalizione in una situazione estremamente complicata e riuscendo a riunificare il centrosinistra che senza la sua candidatura si sarebbe sicuramente diviso e non sarebbe nemmeno arrivato al ballottaggio. Un’unità a cui hanno contributo Rosario Piccioni e il movimento “Lamezia insieme” che – pur vistisi negata dal Pd la partecipazione alle primarie – hanno scelto con un atto di responsabilità di sostenere Sonni pur di garantire l’unità.
Da un lato Paolo Mascaro vince ma non “stravince” (nonostante l’esercito di nove liste e la vera e propria “macchina guerra” messa in campo, ottiene un risultato ben lontano dagli oltre 23mila voti con cui i cittadini di Lamezia elessero nel 2005 e nel 2010 Speranza sindaco), dall’altro la presenza di giovani forze civiche come ‘Città Reattiva’ e ‘Lamezia Insieme’, ma non solo, lascia sperare che nell’immediato futuro il centrosinistra possa arricchirsi di energie fresche, appassionate, e rinnovarsi profondamente, di fronte ad elettori stanchi delle conflittualità di questi decenni. Se dunque è certo che non ripartiamo da zero, a differenza di altre circostanze, per quanto ci riguarda faremo di tutto per favorire questo processo, che riteniamo indifferibile ed urgente, più che mai convinti che il centrosinistra ha mostrato proprio in questi mesi, ed è il dato più confortante che nessuno ha sinora rimarcato, di avere in sé, tra le sue fila, il nuovo capitale umano necessario per costruire una nuova importante, e vincente, stagione”.
Circolo SEL Lamezia