Lamezia: Gianturco, Piccioni soffre di gravi allucinazioni

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Lamezia Terme – “Sono molto preoccupato per la salute del consigliere comunale Rosario Piccioni il quale, evidentemente stressato dalla campagna elettorale appena terminata, soffre di gravi allucinazioni. Vorrei rassicurarlo in quanto nel corso del sit-in di protesta, organizzato congiuntamente dai movimenti “CasaPound” e “Sovranità”, contro la riconversione del Teatro Russo in immobile adibito all’accoglienza degli immigrati lavoratori e le loro famiglie, non si è tenuto nessun contro sit-in di cittadini. Di conseguenza la “violenza verbale” verso questa fantomatica “rete di cittadini democratica, civile e solidale” è frutto soltanto della sua immaginazione”. Lo dichiara il consigliere Mimmo Gianturco (Sovranità – Prima gli Italiani) in merito alle dichiarazioni del consigliere Rosario Piccioni. Gianturco, intende “inoltre tranquillizzare il consigliere vendoliano, che si dichiara preoccupato per il suddetto sit-in, che alla base della nostra protesta c’è la sola volontà di rimarcare un principio fondamentale: Per noi – aggiunte – lo storico Teatro Russo deve essere sì ristrutturato, ma deve rimanere luogo di cultura e di spettacolo mantenendo la funzione sociale per cui è stato costruito. Se questo non dovesse avvenire, chiediamo che la struttura sia utilizzata per le famiglie lametine in emergenza abitativa”. “Rassereno – prosegue Gianturco- il consigliere Piccioni ricordandogli che il nostro motto “Prima gli Italiani” non si basa sul razzismo bensì sulla priorità che devono avere giustamente gli italiani nella nostra Nazione. Un principio questo, che la precedente amministrazione, della quale lui è stato assessore, non ha tenuto conto. Prima di creare strutture per immigrati, che si tratti di alloggi o di centri di aggregazione, crediamo che la priorità vada data ai nostri concittadini in difficoltà. È evidente che – conclude – il consigliere Piccioni non ha mai vissuto la nostra Lamezia, se non in campagna elettorale, e non ha contezza delle reali esigenze delle famiglie lametine ed è palese, dunque, che non è a conoscenza del livello di disperazione e abbandono in cui si trovano migliaia di lametini”.