Lamezia: associazioni Capizzaglie “basta con accuse di razzismo”

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Lamezia Terme – L’associazione la Primavera di Capizzaglie, il Comitanto San Giovanni Quartiere Capizzaglie, e il Comitato Madonna Delle Grazie Capizzaglie, sono stanchi di essere accusati di razzismo ed in riposta alla critiche che sono state mosse in questi giorni  dopo la manifestazione di protesta messa in atto qualche tempo fa contro dei presunti violentatori, hanno redatto un cominciato con il quale,  appunto,  sottolineano che “Il Quartiere Capizzaglie non è razzista”. Per evitare che la nostra testata venga considerata dagli abitanti del quartiere razziale pubblichiamo integralmente il comunicato trasmesso:

“A distanza di alcune settimane i residenti del quartiere Capizzaglie e di riflesso tutti i lametini, sono divenuti inspiegabilmente “bersaglio” di un servizio televisivo realizzato e mandato in onda dalla rubrica di approfondimenti del TG2. E’ evidente che gli utenti pagano il canone Rai per notizie “vecchie” e quindi pur di riempire lo scarno palinsesto estivo è stato deciso di veicolare messaggi non corrispondenti alla realtà.
Ancor prima alcune testate on line avevano dato ampio spazio alle invettive pericolose, di alcuni gruppi politici, di un certo Pasquale Motta da Nocera Terinese (http://lacnews24.it/12817/pasquale-motta/la-rivolta-di-capizzaglie-di-lamezia-senza-dignit-e-senza-onore.html ) e poi a quelle di un prete , che opera da diversi anni in una struttura comunale confiscata alla mafia nel quartiere Capizzaglie. Un prete che nessuno conosce perché mai visto nè fisicamente tra la gente, né spiritualmente, e né mai si è distinto per opere di qualsiasi genere per il Quartiere. La verità è proprio questa se si gira in lungo e in largo, nel Quartiere, nessuno conosce il “prete coraggio”, che evidentemente è troppo impegnato nella sua opera quotidiana,di business per la cooperativa, con i migranti. Ricordiamo gli ingenti finanziamenti Ministeriali, si pensi al progetto SPRAR per un importo di 369.000,00 euro, non da meno la solita cooperativa, risulta anche nell’ ATI per la gestione dei tre parchi urbani,con oltre 400.000 euro. Ovvio fino a prova contraria tutte questione lecite, ma che denotano una matrice poco spirituale e molto più “imprenditoriale”. E’ chiara la strategia di descrivere all’esterno il nostro Quartiere come un “campo di battaglia”, dove qualcuno opera come baluardo di quella antimafia militante, che in Calabria spesso e volentieri si sta manifestando come un comitato d’ affari. Per questo ci rifacciamo alle parole del Procuratore Antimafia Dott Nicola Gratteri (http://www.lesuberante.it/gratteri-a-soverato-non-date-soldi-alle-associazioni-antimafia-meglio-alle-scuole/) che invita a non dare soldi alle associazioni antimafia. Potremmo continuare all’ infinito ma per il momento ci fermiamo qua, e si badi dalla nostra abbiamo la forza del popolo che possiamo dimostrare in qualsiasi momento con azioni all’ insegna della fratellanza, della pace e della solidarietà. In merito alla presunta manifestazione “incriminata” ricordiamo che le forze dell’ordine hanno presidiato la zona in tutta tranquillità senza intervenire, nessun assetto antisommossa, quindi è palese che c’è qualcuno che dice enormi falsità e che verrà prontamente smascherato nella sede opportuna. Se qualcuno ritiene di aver assistito a comportamenti offensivi, lo invitiamo a recarsi presso le autorità competenti. Legalità significa anche trovare il coraggio di fornire nome cognome e circostanze precise su quanto accaduto a Lamezia. In caso contrario, ovviamente, rimane tutto uno show mediatico orchestrato ad arte per avere un visibilità sulla pelle dei lametini. Riponiamo solo ed esclusivamente fiducia negli Amministratori locali, nelle Forze dell’ ordine e nella Magistratura e li sosteniamo nella loro quotidiana azione di contrasto al malaffare. Non accettiamo lezioni di moralità da nessuno, non sono accettabili le accuse di razzismo e xenofobia rivolte ad una comunità, che si è contraddistinta costantemente per impegno sociale e per la valorizzazione del Quartiere. Dispiace davvero subire un non giustificato accanimento mediatico, per un Quartiere divenuto ormai bersaglio prediletto di qualche “illuminato” cronista della carta stampata e di un gruppetto politico inconsistente. Il Quartiere Capizzaglie non è razzista, perché mai ha manifestato tali e preoccupanti sintomi. Infatti, mai si sono verificate azioni d’intolleranza verso le cooperative presenti nel Quartiere. Ci sono lametini onesti, che con quotidiani sacrifici sostengono il proprio gruppo familiare. Qui, ci alziamo alle cinque del mattino per andare a lavoro e sempre qui i giovani li trovi al bar e non ad insultare i coetanei di colore. E’ semplice formulare giudizi quando giungi da Roma o da Brescia e non conosci la realtà locale. E’ semplice formulare giudizi dinanzi un computer oppure davanti una telecamera, per poi rivederti compiaciuto dopo qualche giorno su una rete nazionale. E’ semplice formulare giudizi dinanzi un computer, ma “dietro” il monitor ci sono uomini, donne, bambini e anche anziani lontani anni luce dalle accuse rivolte. Ci spiace deludere chi ci vuole male, ma noi a Capizzaglie non siamo razzisti. Ditelo pure a quelle associazioni “presunte antirazziste “che all’improvviso emergono dall’anonimato perché noi continueremo sempre a difendere la dignità di un quartiere, che è molto più “avanti” di coloro capaci di muovere solo offese senza far mai nulla per migliorare la vita dei residenti. Esistono gli estremi, per come già fatto in passato, per intraprendere un class action esponendo una serie di querele per diffamazione a mezzo stampa. Per questo motivo nelle prossime ore saranno depositate una serie di querele”.

P.S.
Abbiamo ritenuto di dovere pubblicare integralmente il comunicato stampa sopra riportato nella usuale attenzione di questa testata a garantire il pieno contraddittorio di tutte le parti interessate alla notizia. Si intende tuttavia che giudizi fatti e condotte attribuite a persone o enti nel sopra esteso comunicato sono riconducili esclusivamente ai sottoscrittori del medesimo e rispetto ad essi la testata lameziaoggi prede necessariamente le distanze e declina ogni responsabilità.