Lamezia: Colombo (FN) “nessuna integrazione della comunità rom”

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Lamezia Terme – Il portavoce regionale di Forza Nuova, Igor Colombo, interviene nuovamente sulla questione del campo Rom di Scordovillo: “mi rendo perfettamente conto, – scrive Colombo – anche senza le responsabili giustificazioni del sindaco Paolo Mascaro espresse su un social-network, il fatto oggettivo che quest’Amministrazione non ha alcuna responsabilità riguardo ai fumi tossici che due-tre volte a settimana si alzano dal campo rom e che i lametini sono costretti ad inalare”. “Non siamo assolutamente d’accordo – aggiunge – con quanto il sindaco Mascaro ha dichiarato e cioè di voler collocare i rom in alloggi popolari dove magari altre famiglie lametine vivono, oppure utilizzare interi stabili Aterp per la sistemazione della comunità di Scordovillo”. “Noi di Forza Nuova non crediamo in alcun processo di integrazione di questa comunità, – specifica – che nella sua millenaria storia ha usi, costumi e tradizioni che vanno rispettate e tutelate, senza contare il fatto che poi tutte le volte che si è tentata una forzata inclusione sociale di queste persone inevitabilmente in quei luoghi è scoppiata un’altissima tensione sociale, San Pietro Lametino e ciampa di cavallo insegnano”. “La nostra proposta, presente anche al primo punto del nostro programma elettorale per Lamezia, – spiega il portavoce del partito di estrema destra – è quella di dislocare i rom in piccoli insediamenti ed in zone periferiche lontane dai centri abitati e sistemati in dei container dotati di tutti i comfort necessari per farli vivere in maniera civile con tanto di trasporti pubblici garantiti ed a pagamento ovviamente”. La proposta di Colombo continua chiamando in causa anche l’intervento delle forze dell’ordine e dell’esercito “in caso – spiega – di conclamato allarme sociale tale da mettere a repentaglio l’incolumità di cittadini e degli stessi rom”. Dopo aver parlato di stanziamento in container dislocati fuori dal contesto cittadino, Colombo auspica, però, che la comunità rom riprenda quella che lui definisce “la sua vocazione naturale”, “che è – spiega – quella nomade”. Una condizione che però, sempre secondo il portavoce calabrese di Forza Nuova, sarebbe stata resa impossibile dalle scelte politiche che “hanno concesso la cittadinanza italiana ai rom”.