Lamezia: Mtl, per i “fatti di Capizzaglie” presenta denuncia – querela

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Lamezia Terme – Torna di nuovo al centro della cronaca quanto accaduto lo scorso undici agosto nel quartiere Capizzaglie. A far tornare all’attenzione mediatica  i fatti che si svolsero in quella giornata di agosto non sono gli organi di informazione, ma il Novivento Territorio e Lavoro che nei prossimi giorni presenterà una denuncia alla Procura delle Repubblica di Lamezia. Tutto ciò, spiega una nota di Mtl, “a causa delle persistenti ed infondate accuse rivolte al Consigliere Comunale Massimo Cristiano e al Movimento Territorio e Lavoro- NCS, relativamente a quanto accaduto l’11 agosto scorso nel quartiere Capizzaglie”. Quindi presenterà “una formale denuncia – querela per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa nei confronti delle associazioni firmatarie della nota apparsa sui alcuni media locali in data 12.08.2015 (Casa della Legalità e della Cultura, Centro di Documentazione InvictaPalestina, Collettivo Autogestito, Casarossa40, Collettivo Autonomo Altra Lamezia, Collettivo Ri-Scossa Studentesca, Lamezia Insieme,Partito della Rifondazione Comunista – Circolo Adelchi Argada, Sinistra Ecologia Libertà – Lamezia Terme,Spazio Sociale Terra e Libertà, Unione Sindacale di Base), del consigliere comunale di Lamezia Insieme,Rosario Piccioni, che il medesimo giorno ha attribuito al Presidente Massimo Cristiano “considerazioni razziste”, del Movimento Cinque Stelle e di quanti altri che strumentalmente hanno reso dichiarazioni diffamatorie, che nulla hanno a che vedere sana dialettica politica, su alcuni media circa “aggressioni e minacce ” in realtà mai avvenute”.
Una denuncia – querela spiega ancora Mtl, che “si rende necessaria in virtù del fatto che il nome del Consigliere Comunale Massimo Cristiano insieme a quello del Movimento viene continuamente accostato impropriamente per fatti mai accaduti”, ma anche per il fatto che il Movimento vicino a Salvini, pensava che “la vicenda finesse l’11 agosto con la calura estiva”, ma, “considerato – spiegano – il persistente accanimento mediatico che quasi quotidianamente viene portato avanti verso il Movimento”, i vertici hanno “deciso di intraprendere le vie legali”.
Si tratta, spiega Mtl nella nota, “di un atto dovuto al fine di tutelare l’ immagine di un Movimento giovane e ben radicato nel tessuto sociale, che è stato sottoposto a gravissimi e ingiustificabili tentativi di delegittimazione”. Ed inoltre perché “nei fatti, tutti i componenti del Movimento, ad iniziare dal Presidente Massimo Cristiano, non hanno mai avuto comportamenti discriminatori, razzisti o violenti, benché si tenti ad ogni piè sospinto di affermare il contrario, adottando, invece, un atteggiamento sempre improntato alla correttezza e al rispetto degli altri, in un costruttivo dialogo politico e sociale”. Mtl, poi, rimarca “con forza un concetto, l’ 11 agosto nel quartiere Capizzaglie i residenti hanno espresso un forte malessere sociale, proprio dinanzi la sede della Progetto Sud che si trova davanti la nostra sede in via dei Bizantini. Quel giorno – fanno sapere – noi di MTL siamo stati chiamati da alcuni cittadini”. Quindi, Mtl, ritiene “gravissimo il fatto anche se nessuno dei tesserati di MTL si sia reso partecipe di qualsivoglia atteggiamento offensivo verso chicchessia , sia stato tirato in ballo solo perche la nostra sede è collocata a pochi metri dalla Progetto Sud, con la quale non abbiamo mai avuto alcun genere di attrito in tutti questi anni”. Il movimento poi, ribadisce “un’ altro concetto fondamentale che le forze di polizia hanno presidiato la zona senza mai intervenire e senza rilevare atteggiamenti penalmente perseguibili verso MTL”, quindi per i vertici, “rimane lo stupore di come soggetti non presenti in via dei Bizantini quel giorno abbiamo potuto descrivere dettagliatamente un qualcosa che non hanno mai visto in prima persona, quindi emanando “sentenze” sommarie”. Inoltre Mtl si sente “di dire che la nostra sede è aperta da ben 5 anni e mai i cittadini di Capizzaglie hanno manifestato intolleranza verso persone di colore.
Rivendichiamo – conclude la nota – la nostra posizione contraria all’immigrazione clandestina e senza regole, cosa differente dall’immigrazione regolare e dalle forme di tutela internazionali che noi riconosciamo. Ovviamente, si tratta di un elementare concetto. Per tale ragione, nelle sedi opportune dimostreremo l’infondatezza delle accuse che sono state incessantemente rivolte nei nostri confronti e chiederemo un risarcimento danni che se accolto verrà devoluto nei confronti delle famiglie bisognose lametine”.