Lamezia Terme – Sono Cristian Greco, 27enne, in atto già detenuto; Giovannino Greco, 32enne, fratello di Cristian; Francesco Greco, 41enne, cugino dei due indicati Greco; e Melania Bonaddio, 29enne, moglie di Cristian Greco, i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed eseguita questa mattina dal personale della Polizia di Stato del Commissariato di Lamezia Terme, con la collaborazione della Squadra Mobile di Catanzaro. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione e induzione a rendere dichiarazioni false ad investigatore privato e all’autorita’ giudiziaria. Per uno di loro e’ anche formulata l’accusa di cessione di sostanza stupefacente a un minorenne. Giovannino e Cristian Greco sono figli di Sergio Ugo Roberto Greco, in atto detenuto in quanto già tratto in arresto , nell’ ambito dell’ operazione “Disinnesco” nell’ottobre del 2013 per fabbricazione, detenzione e porto in concorso di due ordigni esplosivi di micidiale potenza, sequestrati il 2 aprile e il 28 giugno 2013, mentre venivano trasportati sul luogo ove dovevano essere collocati per esplodere e di coltivazione di una piantagione di canapa indiana.
In questa indagine Cristian Greco è stato ritenuto responsabile di cessione di sostanza stupefacente a un minore,tutti sono stati ritenuti responsabili , a vario titolo, di estorsione e induzione a rendere dichiarazioni false ad investigatore privato e all’ Autorità Giudiziaria.
Le indagini prendevano le mosse dall’arresto del 23 giugno 2015 quando veniva eseguita ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Cristian Greco, indagato per la cessione di sostanza stupefacente del tipo canapa indiana per il valore di 1.000 euro ad un minore, successivamente minacciato ed aggredito per non aver completamente saldato in tempo il debito. La moglie , il fratello e il cugino, per come risultato dall’attività investigativa, per occultare i delitti del congiunto , avevano il giorno stesso dell’arresto, contattato telefonicamente il minore, l’avevano incontrato, minacciato e costretto a ritrattare la propria versione davanti ad un investigatore privato e al Pubblico Ministero, inducendolo con le minacce a riferire che il debito di 1000 euro era da porre in relazione all’acquisto di un motorino. In più l’avevano obbligato a versare loro 800 euro per il pagamento dell’investigatore privato ingaggiato dalla difesa di Cristian Greco per svolgere investigazioni difensive. Dall’attività d’indagine è emerso come il minore sia rimasto vittima delle violenze e prevaricazioni della famiglia Greco, incorrendo in numerose contraddizioni davanti al PM , preferendo assumersi la responsabilità di una falsa ritrattazione e impegnandosi a pagare per conto del Greco anche le spese per le indagini difensive.
L’impianto investigativo ricostruito da personale della Sezione Investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Lamezia Terme è stato pienamente accolto dalla Procura della Repubblica e dal Gip presso il Tribunale che ha emesso i provvedimenti restrittivi. Gli arrestati sono stati condotti alla Casa Circondariale di Catanzaro e Castrovillari.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sala conferenze del Commissariato dal Procuratore della Repubblica, Domenico Prestinenzi e dal Dirigente del commissariato Lametino Antonio Borelli che anno debito l’operazione
“una vicenda molto complessa” e che ha fatto emergere come “come la famiglia si è chiusa a riccio per difendere Cristian Greco quando si è trovato in difficoltà”.