Lamezia: De Biase “operazione vertià!”

debiase-salvatore-15Lamezia Terme – “Nei prossimi giorni in consiglio comunale approderà il Piano di Riequilibrio fatto di sangue e lacrime per la maggioranza Mascaro, di conseguenza dopo circa 100 giorni trascorsi, a rammendare uno stato contabile pieno di buchi, la domanda emergente è: come si presentano gli ereditati dati contabili del comune di Lamezia Terme? Da qui la necessità di “Operazione Verità”!Ossia: Dieci anni di Governo Speranza, 30 anni di debiti per la città!” Lo sostiene in una nota Salvatore De Biase Capo Gruppo “Calabria al Centro” , per il quale “intanto c’è da precisare che Il governo Speranza inizia il suo mandato nel 2005, senza nessun obbligo di rispettare il cosi detto “patto stabilita” quindi con un bilancio positivo, dove poteva spendere come un comune di nuova istituzione. Oggi – spiega – più che mai sono fugati tutti i dubbi sul dissesto si, dissesto no, poiché i dati contabili smascherano un “bilancio gruviera””. Ma per De Biase inoltre si è anche “in “presenza di un piano di riequilibrio con un impegno finanziario decennale”, per cui “l’amministrazione Mascaro, ha preso in carica un bilancio moribondo e quindi un comune indebitato, con tasse elevate al massimo delle aliquote e un disordine finanziario costante, con l’assenza di rigori contabili, che impone al governo Mascaro, di vivere in un calvario contabile quotidiano, ancorato al Piano di Riequilibrio”, ricordando poi che “Speranza ha beneficiato di 12 dirigenti, poi 9, ed oggi il governo Mascaro ne può contare solo su 4”. De Biase non ha dubbi durante il governo Speranza si “spendeva in modo reale e corposo, e si incameravano somme in modo previsionale, dove i pochi pagavano per i tanti”.
Quindi, De Biase si domanda “l’ex Sindaco Speranza e la sua amministrazione sono da condannare per la gestione economica della città?” La risposta: “Speranza merita una condanna inconfutabile poiché si spendeva illimitatamente sulle sole previsioni e non si operava massicciamente sulle entrate”. Ed analizzando i particolari De Biase rende noto che
“per il trasporto alunni, in pochissimi pagavano i biglietti, quindi solo spese, con un costo complessivo di 1.100,000, euro annui, ed una entrata di euro 18,000. Stesso costo – aggiunge – anche quando i trasportati erano in numero inferiore”.
Nell’analizzare i dati De Biase mette in evidenza che nella passata amministrazione “i pagamenti dovuti per le pubbliche affissioni latitavano e che a grossi enti non venivano richiesti i pagamenti dell’acqua che utilizzavano“ . Tra gli altri aspetti che il capo
Capo Gruppo “Calabria al Centro”, mette al centro della sua analisi politica – finanziaria c’è anche un dato di estremo interesse ed è quello che nel corso della gestione Speranza
grosse strutture, non pagavano adeguatamente l’ Imu – Tarsu ecc”., quindi sarebbe dei
grandi evasori.
Tra le défaillance della passata amministrazione De Biase c’era anche il versamento di “una costante mora per bollette non pagate, nei termini di scadenza (5.000 euro bimestrale riguardanti servizi telefonici ecc)” ed inoltre rende noto che “sul costo complessivo energetico per la pubblica illuminazione, pari ad 1 milione di euro, la mora risultava di circa 100,000 euro complessivi; (perché non si pagava nelle scadenze previste”. Ma c’è di più la precedente amministrazione per De Biase “nessuna verifica veniva effettuata su tutte le fornitura di Gas, Enel,Telefoni” e “nessun controllo per risparmi per uso impropri ecc”. Per quanto riguarda la riscossione tributi, la precedente amministrazione, sempre secondo De Biase non ne ha “mai avviata una seria, puntando sull’anagrafe contribuenti, per non inviare i pagamenti e le verifiche ai soliti noti”. Una mancata azione di riscossione che secondo De Biase ha privato l’ente di circa 35 milioni di euro. Affidando poi, il tutto ad Equitalia, per incamerare dopo 10 anni poco o niente!!
Per De Biase poi non sono stati “adeguatamente osservati i piani economici (vedasi Multiservizi) per poi prendere solo atto dei costi sui: rifiuti, gestione cimiteri, illuminazione, trasporti), che hanno determinato nel tempo, uno squilibrio di bilancio evidentissimo”.
Le conseguenze di tutto ciò? Si domanda ancora De Biase: “oggi, non si riesce neanche ad affidare la tesoreria, in quanto le Banche non partecipano ai previsti bandi, perché vedono il Comune come una sorta di azienda fallita; l’anticipo di cassa: sfrenato e ricorrente; accensione mutui: oggi impossibili; piano triennale opere pubbliche: un elenco di opere soggette a fondi vincolati, (pari a circa 80%), che risultano in attesa di appositi finanziamenti e alla ricerca di fondi certi, quindi da riproporre, come D.U.P.. Dirigenti sovraccaricati, controllori e controllati: segretario generale, capo dei Vigili Urbani, capo del settore economico e finanziario, Presidente della Multiservizi, Direttore Ufficio tecnico, ecc; 13 lavoratori lsu-lpu, causa mancato rispetto dei tempi di pagamento, prodotti dal governo Speranza, probabilmente saranno licenziati, parimenti vanno a casa, altri 11 lavoratori vincitori di concorso, Presso la Multiservizi, sono stati verificati ben 500 sinistri pendenti, dovuti ad insidie autostradali, i quali, da una stima approssimativa, impegnerebbero un indennizzo da 700/800 euro a sinistro, ovvero una cifra da capogiro per il comune e la Multiservizi”. Quindi per De Biase “a fronte di quanto sopra, cosa ha fatto l’amministrazione Speranza prima di andare via?” Ecco la riposta: “abbassare le indennità a coloro che amministravano dopo il suo governo; saldare debiti fuori bilancio, con criteri discutibili; assegnare ai soliti noti strutture, teatri, complessi di elementi comunali, ecc”. Mentre per De Biase la precedente amministrazione prima di congedarsi poteva invece: “approvare il proprio consuntivo non in giunta; non approvare un proprio bilancio previsionale; non assegnare i Peg ai propri Dirigenti, nei tempi e nei modi previsti, con risorse ed obiettivi da raggiungere!!! (anche se la strana maggioranza speranzijana, nel suo governo decennale, era solito fare così”. Quindi per De Biase “dopo questa attenta analisi, i pericoli incombenti sono: impossibilità a produrre entrate, visti i tempi ristretti, difficoltà per la copertura del costo minimo, specie sui capitoli riguardanti i servizi a domanda individuale; difficoltà a riscuotere massicciamente tributi lasciati insoluti per anni come Ici-Imu, ecc; difficoltà a rimodulare un piano di riequilibrio credibile da far approvare entro il 13.11.15, con la garanzia del costo minimo previsto del 36%”.