Lamezia Terme – Don Azio Davoli, il Presidente Frontera, il Notaio Anania, l’Avvocato Pino Zofrea.
Nomi che risuonano familiari all’orecchio di chi vive e ha vissuto a Lamezia Terme.
Accomunati dall’aver speso la loro vita per la tutela e difesa di tutti i diritti e della dignità umana, tutti esempi silenziosi ma autorevoli cui è stato rivolto un sentito ringraziamento per aver messo un seme di bontà in una terra non sempre fertile, e per aver trasmesso all’intera Comunità quell’insieme di valori ancora scolpiti nei cuori commossi, molti dei quali ieri hanno partecipato all’incontro “La Difesa del Diritto e dei Diritti” tenutosi nella cornice pregna di storia della Sala Consiliare dell’ex Comune di Nicastro.
Dedicato ai Maestri del passato e del presente e a molti giovani amici che non ci sono più,con emozione e maestria l’Avvocato Giancarlo Nicotera ha introdotto e presieduto l’evento, in cui sono intervenuti nell’ordine il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme, Avvocato Antonello Bevilacqua, il Giudice presso la Corte d’Appello di Catanzaro, Dottoressa Angelina Silvestri, l’Avvocato Professor Mario Murone, l’Insegnate Francesco Notaris e il Sindaco della Città di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, e che si è concluso col saluto di Mons. Vincenzo Rimedio, già Vescovo di Lamezia.
Come in un’antologia di Masteriana memoria, tra autorevoli interventi e parole emozionanti, si sono ridipinti i volti e le storie di quei personaggi che non hanno usato vetrine e clamore mediatico per lasciare un segno positivo,che hanno supportato i giovani, ritenendoli linfa vitale per la società, che hanno trasmesso il senso del dovere, il senso delle istituzioni e il valore della solidarietà alla nostra Comunità e che, convivendo col tormento che attanaglia i giusti hanno ottenuto l’immortalità della memoria e la gratitudine sincera di molti.
Un partecipato applauso e commozione viva nel ricordo dei giovani avvocati e di tutte le giovani positività che troppo presto sono venute a mancare, e al pensiero che l’Avvocato Zofrea ha rivolto alla nipote, prematuramente scomparsa, ed a cui ha voluto dedicare il suo riconoscimento.
Tre intense ore di storie vere, di vissuti sofferti e di gioiosi ricordi, conclusesi ieri sera con la consegna di un tangibile attestato, che sarà accompagnato dal più prezioso e senza tempo delle lodi, il ricordo che ognuno di noi conserva in sé e che attesta nell’operato quotidiano, piantando il proprio piccolo seme di bontà.
Mara Larussa