Lamezia Terme – Il Questore di Catanzaro Giuseppe Racca, ha concesso, su delega del Capo della Polizia Alessandro Pansa, la medaglia di commiato in argento, a Paolo Diano, il giovane poliziotto lametino morto nell’adempimento del suo dovere, il 10 agosto 1981. Un uomo che lasciò gli affetti più cari, per arruolarsi in Polizia; nonostante la sua breve carriera, fornì prova di elevatissimo spirito di servizio, dal terremoto in Friuli, dove ricevette un attestato di benemerenza; al tragico giorno, quando, unitamente al suo collega furono insospettiti da una vettura che al loro passaggio, repentinamente si allontanava in direzione opposta, mosso da altissimo senso del dovere, peraltro in un contesto di terrore, che viveva l’Italia e soprattutto la città di Bologna, teatro della strage del 02 agosto 1980, incurante del pericolo si prodigò ad inseguire la vettura sospetta, proprio in quella particolare operazione, dopo 20 giorni di agonia, inseguito alle ferite riportate si spense nel 10 agosto 1981. Lasciando la mogli in dolce attesa. Per il Coisp “è quindi doveroso esprimere, a nome delle moglie e la figlia Paola, il più sentito ringraziamento, per concessione di questo riconoscimento che ha di certo onorato la memoria di Paolo”.
Lamezia Terme – Il Questore di Catanzaro Giuseppe Racca, ha concesso, su delega del Capo della Polizia Alessandro Pansa, la medaglia di commiato in argento, a Paolo Diano, il giovane poliziotto lametino morto nell’adempimento del suo dovere, il 10 agosto 1981. Un uomo che lasciò gli affetti più cari, per arruolarsi in Polizia; nonostante la sua breve carriera, fornì prova di elevatissimo spirito di servizio, dal terremoto in Friuli, dove ricevette un attestato di benemerenza; al tragico giorno, quando, unitamente al suo collega furono insospettiti da una vettura che al loro passaggio, repentinamente si allontanava in direzione opposta, mosso da altissimo senso del dovere, peraltro in un contesto di terrore, che viveva l’Italia e soprattutto la città di Bologna, teatro della strage del 02 agosto 1980, incurante del pericolo si prodigò ad inseguire la vettura sospetta, proprio in quella particolare operazione, dopo 20 giorni di agonia, inseguito alle ferite riportate si spense nel 10 agosto 1981. Lasciando la mogli in dolce attesa. Per il Coisp “è quindi doveroso esprimere, a nome delle moglie e la figlia Paola, il più sentito ringraziamento, per concessione di questo riconoscimento che ha di certo onorato la memoria di Paolo”.
