Lamezia: De Biase, “Piccioni l’immemore della giunta Speranza”

debiase2208Lamezia Terme – “L’Amministrazione Comunale ha tentato tutte le soluzione tecniche e politiche a disposizione, coinvolgendo tutti i possibili interessati, assumendo su di sé la ulteriore responsabilità di mantenere in vita i rapporti di lavoro ben oltre il 31 agosto”. E’ uno dei tanti passaggi di una lunga riflessione politica di Salvatore De Biase, capo gruppo in seno al consiglio comune di Lamezia di “Calabria al Centro”. Riflessione che prende spunto dalle ultime considerazioni politiche fatte dal consigliere Rosario Piccioni, già assessore nella giunta Sperenza in merito ai lavoratori socialmente utili e che ancora una volta obbligano De Biase a rispondere “dopo le parole ingiustificate, inutili e contraddittorie sulla vicenda Lsu che, proprio per questo, meritano una breve e documentata precisazione , ma solo per fare ancora una volta chiarezza”, precisando alcune cose.

A giudizio di De Biase “sulla vicenda, l’unica cosa che si può dire, che solo alcune sigle sindacali, più volte hanno espresso giustezza e verità su questa problematica, e l’amministrazione Mascaro, non ha disdegnato sinergia e attenzione sui fatti esposti. Insomma, sul tematica di che trattasi, la Giunta Mascaro ha agito in modo dovuto e ineccepibile, mettendo in campo tutte le strategie tecniche e politiche a disposizione”. Comunque, De Biase “per onor di verità, ricorda anche che l’Amministrazione Speranza aveva proceduto all’assunzione a tempo determinato con contratto part-time per la durata di mesi 13 Lsu , per i primi otto mesi – spiega – le assunzioni risultavano finanziate con il contributo del Ministero del Lavoro; dal primo settembre 2015 e fino al 31.12.2015 i contratti in oggetto avrebbero dovuto essere finanziati con il contributo della Regione Calabria”.
Tuttavia, prosegue nella sua analisi, “l’articolo 16 quater della legge 06/08/2015 n. 125, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione dei lavoratori dei comuni della Regione Calabria, richiedeva quale condizione per poter usufruire dei finanziamenti regionali,tra questi il rispetto dell’indicatore dei tempi medi nei pagamenti ( 90 giorni nel 2014)”. De Biase poi ricorda che “sono ormai note a tutti, ( forse meno ai soliti noti) le terribili condizioni finanziarie nella quali il Comune di Lamezia Terme è stato consegnato nelle mani del sindaco Mascaro. E’ nota – aggiunge – la politica che è stata condotta, di spese a 360 gradi e di entrate a 0 gradi. Quanto si spende il denaro che non c’è si paga in ritardo o non si paga affatto”.

E’ per questo che, a giudizio di De Biase, “il Comune non ha rispettato per l’anno 2014 l’indicatore dei tempi medi nei pagamenti (non lo ha rispettato, ovviamente, neanche nel 2015 e non lo potrà purtroppo rispettare per molto tempo). Ed è questa, evidenzia il capo gruppo di Calabria al Centro, “la vera ragione per la quale sono mancate le condizioni per mantenere gli Lsu, per ragioni imputabili alla lunga e sconsiderata gestione Speranza”.
Ma nonostante questo, De Biase ricorda che “l’Amministrazione Mascaro si è attivata, ponendo il 24/08/2015 uno specifico quesito indirizzato al Ministero dell’Interno e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e per conoscenza alla Regione Calabria Assessorato al Lavoro ed all’ANCE, con il quale ha richiesto conferma sulla sussistenza o meno del vincolo ostativo del mancato rispetto dell’indicatore dei tempi medi nei pagamenti. Questa – evidenza De Biase – si chiama volontà del fare, correttezza amministrativa”. Una volontà che in qualche modo sarebbe stata bloccata in quanto il Ministero, al quale il comune si era rivolto per risolvere il problema, ha riposto “con nota del 10/09/2015 precisando che “l’articolo 16-quater del decreto legge 78/2015, convertito con modificazioni, nella legge 125/2015 non prevede alcuna deroga all’articolo 41 (attestazione dei tempi medi di pagamento) del decreto legislativo 66/2014, che resta quale limite assoluto ed inderogabile per procedere a qualsiasi tipo di assunzione”.

Ciononostante, fa rilevare De Biase, “la Giunta Mascaro non si arrendeva e l’assessore al personale rappresentava personalmente la problematica, purtroppo invano, all’Assessorato Regionale. Seguiva – prosegue – anche una Commissione con i soggetti interessati e alcuni consiglieri, ivi compreso il consigliere Piccioni, nel corso della quale tutti prendevano atto della necessità di interrompere i rapporti con gli Lsu , al fine di non causare danni economici al Comune”. E De Biase porta a consenta dell’opinione pubblica che “nessuna osservazione veniva fatta in quella sede”, cioè neanche da Piccioni che oggi pontifica. De Biase ricorda che “l’Amministrazione Comunale ha, quindi, tentato tutte le soluzione tecniche e politiche a disposizione, coinvolgendo tutti i possibili interessati, assumendo su di sé la ulteriore responsabilità di mantenere in vita i rapporti di lavoro ben oltre il 31 agosto. Ha quindi adottato un comportamento tutt’altro che frettoloso e superficiale”. A giudizio di De Biase “superficiale è piuttosto chi oggi, con il senno di poi , e dopo aver letto la sentenza 272/2015 della Corte Costituzionale, addita quale inadeguata una amministrazione che ha agito con scrupolosità e nel rispetto delle regole e tentando tutte le strade per dare una risposta alle legittime aspettative di 13 lavoratori”. Chiaro il riferimento di De Biase a Piccioni che scarica su questa amministrazione responsabilità che a giudizio del capo gruppo di Calabria al Cento non ha.

Ma “forse Piccioni, questa è boa meraviglia, riconoscendo ad egli capacità, dimentica – sottolinea De Biase – di avere fatto parte, qualche mese fa, della Giunta che ha licenziato i 10 vincitori di concorso per le stesse ragioni (mancato rispetto dei tempi medi di pagamento) per le quali sono stati interrotti i rapporti di lavoro con gli Lsu? E quindi ora bisognerebbe dirgli che ha sbagliato perchè forse i 10 potrebbero rientrare tra le file dei dipendenti comunali? Forse la Giunta Mascaro avrebbe dovuto attendere l’ingiunzione del Ministero o, peggio, ben piu’ gravi contestazioni?” E cosa intende dire affermando che l’amministrazione agisce in modo “ragioneristico”?” E rivolgendosi sempre a Piccioni a De Biase gli verrebbe in mente di “rispondere che, purtroppo, la gestione alla quale ha partecipato non è stata neppure all’altezza di uno scolaro di prima elementare il quale, quando si approccia alla matematica, già sa che non si spende e spande se non si hanno le monetine in tasca o la certezza che si avranno presto”. Forse, commenta ancora De Biase, “la “politica” trascende la legge? Fare scelte che mettono a repentaglio il Comune e quindi i cittadini significa “fare politica”?” Per De Biase “i risultati di 10 anni di amministrazione Speranza” sono “chiari e documentati: un piano di riequilibrio in forse, dirigenti lautamente pagati che hanno contribuito forse a creare una macchina amministrativa lenta e non funzionante, debiti e contenziosi milionari, i conti tutti in rosso”. Ed a tal proposito De Biase vuole “ancora ricordare che non siamo neppure riusciti a saldare i debiti 2014 (di Speranza) , dato che l’anticipazione di liquidità ci è stata concessa solo al 75% ? Che mancano 3 milioni all’appello per saldare i debiti 2014 ? Che incombono i debiti ( di Speranza) nel frattempo maturati nel 2015?” Ed infine si domanda e domanda : “ma come mai l’Amministrazione Speranza, cosi’ oculata, saggia e politicamente capace, ha lasciato tutto questo disastro?”