Lamezia Terme – “La dignità della terza Città della Calabria non può essere messa sotto i piedi”. E’ la forte reazione manifestata dai consiglieri comunali Giancarlo Nioctera e Pasquale Di Spena nel constatare che Rfi(Rete ferroviaria italia), nel rispondere al loro appello, per mettere in sicurezza alcune zone limitrofe alle stazione di Nicastro e Sambiase si è limitata a installare dei cartelli ed una catena peraltro arrugginita investendo solo, a loro dire, solo 15 euro. Sono amareggiati i due consiglieri comunali che hanno così deciso di rifondere la società restituendo la somma investita al fine di evitare il fallimento della stessa. Nicotera e Di Spena nel prendere atto con “stupore, degli “investimenti” che le Ferrovie Italiane, e nello specifico R.F.I., hanno inteso fare a seguito delle loro “formali diffide” e delle loro “proteste in merito allo stato pietoso in cui versano le stazioni di Nicastro e Sambiase”, danno notare che, “a fronte di un pericolo assai grave per le persone, a Sambiase è stata messa una retina arancione con qualche paletto e con alcuni chiodi”, e che “a Nicastro, ad oggi, è stato solo attaccato un cartello” e che “l’area adiacente alla stessa stazione è stata invece attenzionata, sembrerebbe, attraverso il dispendioso acquisto di un’altra catena”.
A giudizio di Nicotera e Di Spena “nel primo caso, per la recinzione colorata, ci sarà stato un esborso unico nel suo genere di almeno 10 euro; per il cartello nicastrese saranno stati spesi almeno 2 euro; per l’area e la catena (arruginita) forse 3 euro”. Quindi “a fronte di tale massiccio investimento, che potrebbe mettere a rischio il bilancio di R.F.I.”, i due consiglieri comunali hanno ritenuto “opportuno dover rifondere la stessa Società, tramite tre assegni circolari, per le inusitate spese sostenute”. Comunque, precisano, “la restituzione di tali somme avviene per protestare e porre l’attenzione su un dato: la dignità della terza Città della Calabria non può essere messa sotto i piedi”. Ed inoltre ritengono “davvero inverosimile che le due stazioni lametine, situate in punti nevralgici della Città, siano trattate con tanta disattenzione e noncuranza da R.F.I”.. Pertanto evidenziano ed annunciano che, “se non verranno posti immediati rimedi, le nostre proteste – oggi attuate con il rimborso simbolico (ma reale e realistico) delle misere misure adottate da R.F.I. – si sposteranno in altre Sedi, tra cui quelle Giudiziarie”.