Lamezia: Dda cosche continuano ad operare

lamezia-panorama150316Lamezia Terme – “Nonostante gli enormi sforzi della Dda, concretizzatisi in centinaia di arresti ed in consistenti sequestri, divenuti in buona parte condanne e confische, a Lamezia continuano ad operare le cosche “Giampà”, “Torcasio – Gualtieri – Cerra” e “Iannazzo”, in rapporto anche con organizzazioni straniere, soprattutto ucraine, per la gestione dei flussi migratori verso l’Italia”. E’ il quadro che emerge dalla relazione annuale della Direzione distrettuale antimafia per quanto riguarda il Circondario di Lamezia Terme. Un altro dato è quello che “dall’imponente attività di contrasto effettuata sul territorio” è derivata una sequenza di collaborazioni con la giustizia, il che per Dda “costituisce sicuramente un ‘unicum’ nella ‘ndrangheta calabrese”. Nel definire un esemplare unico la scelta collaborativa di alcuni persone vicine alla criminalità organizzata lametina la Dda in qualche misura lasca intuire che Lamezia per numero di collaboratori detiene il primato. Sono infatti 18 i “pentiti”. L’ultima collaborazione con la giustizia riguarda un imputato della cosca “Iannazzo-Da Ponte-Cannizzaro”: si tratta di Gennaro Pulice, in relazione “alle cui dichiarazioni è stato da poco completato il verbale illustrativo dei contenuti della collaborazione (terminato in data 27.11.15), con delega alla polizia giudiziaria operante per la ricerca dei riscontri al dichiarato del collaboratore”. E dal rapporto emerge che alla luce delle dichiarazioni di Pulice “il Servizio Centrale Operativo di Roma è stato contestualmente delegato a compiere una serie di accertamenti, anche di tipo finanziario e patrimoniale, sui dati scaturenti dalle dichiarazioni del
collaboratore”. Collaborazione con la giustizia quella di Pulice che pera la Dda ha, “ovviamente, consentito di aprire nuovi fronti investigativi, sia per delitti contro la persona, che associativi”. La collaborazione di Pulice si va ad aggiungere a quelle che hanno caratterizzato i periodi precedenti. Ed a tal proposito la Dda fa riferimento “soprattutto alle collaborazioni di Giuseppe Angotti e Rosanna Notarianni, Angelo Torcasio, Battista Cosentino, Saverio, Rosario e Giuseppe Cappello; Giuseppe Giampa’ (capo cosca); Umberto Egidio Muraca (‘transfuga’ dalla cosca avversa dei Torcasio); Francesco Vasile (killer); Franca Teresa Meliado’ (moglie di Giuseppe Giampà); Luca Piraina (killer); Vincenzo Ventura; Pietro Paolo Stranges, Pasquale Catroppa, Giuseppe Catroppa, Luciano Arzente ed alle dichiarazioni rese dal testimone di giustizia Pasquale Mercadante”. Per la Dda “le dichiarazioni raccolte, peraltro in corso di arricchimento, evidentemente forniscono un ulteriore contributo alla ricostruzione delle dinamiche associative che hanno caratterizzato il territorio lametino”.