Lamezia Terme – “La vicenda relativa al ridimensionamento delle funzioni del nostro ospedale merita alcune riflessioni, non solo per quanto riguarda la chiusura di alcuni reparti, ma anche sulla necessità di non fare deteriorare le cose esistenti. I diritti territoriali, come la struttura ospedaliera, vanno tutelati; ma per farlo bisogna saperli ben governare, per non mettere a rischio i livelli di qualità dei servizi esistenti. Chiediamo alla classe politica che ci governa a livello regionale e comunale, di mantenere alta l’attenzione sul nostro presidio ospedalieri, affinché non venga perso anche quel poco che ci è rimasto. Vogliamo un modello gestionale ed amministrativo che sappia costruire una società della salute e non degli sprechi e della burocrazia. Produrre un management sanitario che tenga presente la continua evoluzione del nostro territorio, che sia capace di apportare innovazione tecnologica e professionale, per garantire equità di accesso ai servizi, qualità delle cure, stabilità delle prestazioni più importanti”. Lo scrive in una nota Pasquale Scaramuzzino, portavoce del movimento Labor Lamezia, che prosegue sostenendo che “il dibattito sull’ospedale resta sicuramente ancora aperto, ma tutto deve partire dalla concezione della salute pubblica come un bene collettivo e non individuale, mediante una ridefinizione dei servizi sanitari alla cittadinanza che parta anche dal presupposto che bisogna operare con degli strumenti efficienti. Altrimenti – aggiunge – può accadere che ad esempio, il servizio delle 4 ambulanze medicalizzate Suem 118 presenti sul territorio di competenza per il nostro distretto sanitario, presenti molte criticità; difatti le ambulanze si trovano spesso ad essere sottoposte ad interventi di meccanica presso le autofficine convenzionate con costi considerevoli, alcune di esse hanno un chilometraggio eccessivo, avendo effettuato molti interventi, nonché trasferimenti fuori regione”. Scaramuzzino inoltre spiega che “può succedere allora che gli autisti sono costretti a mettersi in ferie e in più l’azienda si trova a dover pagare il costo dei privati convenzionati. Noi crediamo che l’azienda ospedaliera debba investire in salute e assistenza ed allo stesso tempo costruire un percorso capace di dare risposte alle esigenze del cittadino, ottimizzando le risorse e riducendo le imperfezioni, senza intaccare la qualità dei servizi”. “Non vogliamo – precisa Scaramuzzino – dichiarazioni di facciata, ma una attenta programmazione di sviluppo al fine di produrre servizi sanitari per i cittadini, in un quadro di regole ben definito e di chiara efficienza. Basta ancora disattenzioni ed errori gestionali, il tema dell’ospedale, come ogni aspetto riguardante la salute dei cittadini, è tanto sensibile quanto complesso e va affrontato con razionalità e buon senso, al di fuori di ogni steccato politico, ideologico o sindacale”. A giudizio del portavoce del movimento Labor Lamezia, “in questo particolare momento, quello che dovrebbe guidare tutti è il senso di appartenenza e di attaccamento all’ospedale di una città che merita di essere moderna ed europea. Se ognuno – conclude – farà la sua parte, il nostro ospedale, insieme a tutto il resto del sistema sanitario, potrà continuare a garantire la più sollecita e qualificata risposta ai bisogni di salute del nostro territorio.