Lamezia: Isabella, “appuntamenti disertati…con bambini dimenticati”

Fiore-Isabella-10Lamezia Terme “Se qualcuno non lo sapesse, mi occupo personalmente di informarlo, anche a beneficio dell’Amministrazione Comunale lametina e della Lamezia Multiservizi S.p.A che gestisce il trasporto alunni, che gli alunni di Scuola Primaria dei plessi Caronte e Acquafredda dell’istituto Comprensivo Nicotera-Costabile, non potendolo fare in loco, per assenza di palestre, si recano ogni 15 giorni, presso l’edificio di località Savutano, per lo svolgimento di attività di Scienze Motorie”. Lo si legge in una nota di Fiore Isabella, Insegnate I.C.” Nicotera-Costabile” di Lamezia Terme, facendo rilevare che ieri “era prevista un’ora di motoria dalle 9,30 alle 10,30, ma lo scuolabus della S.p.A. ha disatteso, come d’altronde altre volte, l’impegno e i bambini e i loro insegnanti hanno dovuto rinunciare al quindicinale appuntamento con la palestra e all’incontro con la comunità scolastica ospitante”. Per Isabella “l’azienda, deficitaria rispetto ad un impegno programmato e fortemente carente nello stile comunicazionale, ha assorbito l’impatto, con un suo disservizio, come se si trattasse di un evento di normale quotidianità”. Per l’insegnate “sarebbe auspicabile che, chi si occupa di servizi di supporto al sistema scolastico e formativo, avesse quantomeno la sensibilità, ma che non sia un semplice convenevole, di chiedere scusa e di attivarsi per migliorare la propria “performance” al cospetto di cittadini destinatari di diritti e non affrancati al silenzio della rassegnazione”. Isabella nel riflettere ricorda che “fino a metà degli anni ‘ 90, a ridosso di ogni frazione, si ergevano piccoli edifici comunali, dove un maestro e una pluriclasse testimoniavano la presenza dello Stato, nel quale si riconosceva un mondo rurale che, con la cura di un piccolo orticello, la messa in sicurezza della propria casa, la manutenzione degli argini e la pulizia dei canali di scolo, difendeva il suo territorio dal dissesto idrogeologico. Per non parlare di alcune produzioni tipiche, tanto richieste nei mercati urbani, ormai relegate nei ricordi sempre più sbiaditi del nostro recente passato”. Oggi, invece per Isabella “lo Stato, svendendo i gioielli di famiglia (i vecchi edifici scolastici) dell’entroterra lametino, consegna al museo della memoria anche le ultime testimonianze di una parte importante della civiltà contadina, sperando che almeno la storia non si comporti come lo scuolabus che diserta gli appuntamenti, mentre gli alunni e le loro maestre, come nell’opera di Samuel Beckett, aspettano “Godot”.