‘Ndrangheta Lamezia: gli annunci du “zu Pasquale

giampa-millelire-250416Lamezia Terme – Quali omicidi sono nascosti nella pagine degli ultimi verbali di Pasquale Giampà detto “millelire”, l’ultimo pentito della cosca “Giampà” e depositati dal Procuratore generale nella prima udienza del processo di secondo grado dell’operazione Perseo? Un interrogativo intersante al quale al momento è difficile dare una risposta anche perché i noni della vittime sono stati secretati. Cosi come è coperto il movente. In ogni modo “Zu Pasquale”, così come gli è stato chiesto dal suo confessore ha ribadito che “l’omicidio di ………è avvenuto su richiesta……anche per conto….che era sorvegliato speciale in quel periodo”, precisando che lui “ha dato incarico a……..di effettuare l’omicidio”. Al suo interlocutore, cioè il sostituto procuratore della Dda, Elio Romano, “millelire” ha fatto mettere a verbale di non avere “mai saputo il movente di tale omicidio”, precisando “tra l’altro che aveva conosciuto la vittima nel 1996 presso il carcere di Catanzaro in periodo di comune detenzione”. Interrogato sull’omicidio dei netturbini Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, uccisi il 24 maggio del 1991 in un agguato di stampo mafioso, Pasquale Giampà per come gli è stato chiesto ha detto: “non sono in grado di riferire circostanze specifiche in ordine al duplice omicidio dei netturbini avvenuta a Lamezia Terme nel 1991”.
Mentre per come gli è stato sempre chiesto dal suo confessore Pasquale Giampà ha ridetto di essere in grado di “riferire circostanze in ordine all’omicidio di……..” che ha “conosciuto personalmente in un periodo di comune detenzione nel 1992/93 presso il carcere di Cosenza laddove era rinchiuso anche…..”ricordando che……….”…stava “scontando un periodo di detenzione per una rapina commissionata da……”, ricordano anche che”……………….”. gli aveva “riferito che i un’occasione aveva mancato di rispetto in maniera eclatante a……”, cosa ha spiegato Giampà confessandosi, che gli “fu successivamente confermata dallo stesso………….il quale promise che glie l’avrebbe fatta pagare”. Al momento resta una incognita questo omicidio descritto da Pasquale Giampà che come ha riferito lui stesso era uno dei protagonisti principali della cosca, anche con “capacità decisionale anche in ordine agli omicidi da compiere”.
Giampà facendo ancora riferimento all’ultimo omicidio ha detto il la vittima era “un soggetto che non teneva a bada la lingua” e che l’omicidio per come gli fu riferito “era stato ordinato da….l’esecutore materiale era stato…….con un…….a cui aveva dato supporto….”