Carceri: CatanzaroNelCuore, Barbanti ha l’attitudine al trasloco

carcere-lamezia-02-06Catanzaro – “A distanza di due anni sembra tornare di attualita’ una delle solite e incredibili storie che sistematicamente riguardano la spoliazione della nostra citta’ rispetto a enti e uffici le cui prerogative afferiscono al capoluogo di regione anche in forza di leggi dello Stato. L’oggetto del contendere e’ ancora il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria che, voci tanto assurde quanto allarmanti, continuano a non rassicurarci giacche’ insistono “strane” pressioni per dirottare l’ufficio verso la vicina Lamezia Terme”. Lo si legge in una nota del movimento CatanzaroNelCuore. “Stavolta – continua il documento – e’ il turno del giovane onorevole Sebastiano Barbanti, nato a Cosenza, eletto in Parlamento nel 2013 col Movimento dei 5 Stelle e di recente “traslocato” nel Partito Democratico. E sara’ forse proprio questa sua attitudine al “trasloco” che lo ha indotto ad abbracciare l’insana battaglia per spostare la sede del Provveditorato. L’ex grillino, oggi fiero populista e costante paladino di tutto cio’ che puo’ offendere la citta’ di Catanzaro, – scrive Cnc – attivita’ che svolge con sistematicita’ e accuratezza, se la prende col Consiglio Comunale di Catanzaro reo di difendere un presidio, quello del Provveditorato appunto, che insiste nel capoluogo da decenni e che e’ li’ che deve insistere se e’ vero che ogni capoluogo di regione ospita tale Ufficio. Barbanti ritiene che l’alzata di scudi di Catanzaro sia incoerente perche’ occorre “superare le logiche del campanile” e che le due aree, Catanzaro e Lamezia, “non possono piu’ pensare di svilupparsi l’una a dispetto dell’altra”. Condividiamo in toto questa affermazione testuale del neo-acquisto del PD, dal momento che riteniamo assai campanilistica tanto la posizione che si sta portando avanti nella cittadina della Piana nel tentativo di sottrarre al capoluogo il Provveditorato, quanto il dispetto con cui tale azione sembra procedere, cio’ manifestando un assoluto disprezzo verso la citta’ che ospita l’ufficio da tanto tempo e un astioso spregio rispetto alle prerogative del capoluogo di regione, principale centro in Calabria per l’amministrazione della giustizia essendo sede di Corte d’Appello e relativi uffici distrettuali, oltre che di DDA, Tribunale dei Minori, Istituto penale dei minorenni, TAR, e del principale carcere calabrese”.
“Fra l’altro – ricorda Cnc – e’ lo stesso Ministero della Giustizia ad aver confermato con apposito decreto il capoluogo come sede del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria: un suo eventuale trasloco configurerebbe sia un’azione contra legem sia un danno economico per il quale, non vi e’ dubbio, la Corte dei Conti sapra’ dire la sua. L’ex grillino Barbanti afferma inoltre che non intende “alimentare ulteriore motivi di divisione” tra Catanzaro e Lamezia. Bene: se questa e’ la sua sincera intenzione, c’e’ solo un modo per palesarla senza infingimenti: tacere, tacere, tacere. Ogni volta che apre bocca crea malumori, astio, acrimonia, disgregazione. Divisione appunto. Tutto cio’ che egli non vorrebbe alimentare. Lamezia ha bisogno di una politica assolutamente diversa da quella populistica e campanilistica gia’ altre volte messa in campo. Non e’ prelevando da altri o indebolendo Catanzaro che potra’ crescere. Chi muove queste corde, non ha argomenti validi da proporre. Infine- conclude Cnc – auspichiamo la riapertura del carcere lametino, allo stesso modo in cui, nel nostro piccolo, anni fa ci siamo battuti, anche manifestando nella cittadina della Piana, per salvaguardare il locale Tribunale. Difendere cio’ che e’ giusto e’ sacrosanto. Rubare no”.

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