Giornata memoria: Udc Lamezia ricorda vittime del terrorismo

cicco-udcLamezia Terme – Nella Giornata della Memoria delle vittime del terrorismo l’UDC di Lamezia Terme ricorda tutti i caduti sotto la mano della barbarie umana, uomini e donne che hanno dato la propria vita lottando per i valori della democrazia e della libertà del nostro paese. Tale giornata, commenta Simone Cicco Vice segretario UDC Lamezia Terme, “dall’alto valore simbolico si celebra anche in considerazione del fatto che il 9 maggio 1978 furono assassinati in luoghi differenti e da differenti matrici eversive lo statista Aldo Moro, ucciso a Roma dalle “brigate rosse” e il giornalista Peppino Impastato, assassinato in Sicilia per le sue denunce contro la mafia”.
L’UDC lametino, prosegue Cicco, “vuole ricordare questo giorno non come una sterile ricorrenza, ma come un momento di riflessione (su ciò che il nostro paese ha vissuto in anni tra i piu’ bui ed angosciosi della sua storia) con la consapevolezza che il sacrificio e l’esempio dato da questi uomini non sia stato vano, ma sia da considerare un’eredità tramandata alle generazioni future affinché queste crescano nel rispetto della legalità e della democrazia quali baluardi insostituibili in uno stato di diritto. Il ricordo – aggiunge – di questi uomini ci deve accompagnare quotidianamente perché come ricordava in un suo articolo il giornalista Mario Calabresi (figlio di Luigi Calabresi caduto sotto i colpi di un attentato terrorista) : “tutti questi uomini si sono spesi per far crescere tutti i figli liberi dal rancore e dall’odio ed educarli all’amore per la vita”. Pertanto, fa sapere Cicco, “vogliamo rendere omaggio a tutte queste vittime innocenti poiché come affermava Aldo Moro : “C’è del male personale e sociale da sradicare e del bene, visibile o, com’è più probabile, non visibile, da esaltare. Ma c’è, in tutta evidenza, lo squallido spettacolo della violenza, sempre meno episodico, purtroppo, sempre più finalizzato alla degradazione e all’imbarbarimento della vita, di fronte al quale è nostro dovere prendere posizione. Ne sono corrose – conclude – le basi della convivenza civile ed è messo in causa lo Stato.”