Lamezia: presentato il progetto “costruire la speranza”

conferenza-speranzaLamezia Terme – Oggi sono stati presentati i risultati del progetto “Costruire Speranza”, un idea  rivolta al risveglio delle coscienze: in questo contesto la Chiesa è parte attiva del processo di rimodulazione dei concetti di legalità e di giustizia. Questa iniziativa ha come scopo quello di avvicinare i cittadini alla legalità attraverso forme di solidarietà e cooperazione sociale in grado di fare rete in maniera seria e costruttiva. 12 Diocesi coinvolte.  Obiettivo principale è quindi una rimodulazione dei beni confiscati attraverso forme di formazione, esperienza sul campo, stage, e animazioni sia a carattere regionale diocesano.
Presente Padre Valerio Di Trapani – Direttore Caritas Lamezia Terme – che sottolinea che la notizia vera è che questo progetto è iniziato già da tempo: oggi si sono presentati i risultati della prima parte. Continua affermando che bisogna ripartire da quello che si è ripiantato e crescere attraverso i segni di speranza e solidarietà: avviare così un’azione educativa contro la mafia dando un segno concreto attraverso opere concrete che restano e che proseguono nel tempo e che sono quindi segno di speranza per domani. Oggi, perciò, in vista del convegno di presentazione ufficiale dei risultati del progetto, che si terrà sabato a partire dalle 9.30 presso il teatro Sant’Eufemia, sono state designate le due le opere realizzate: la Fazenda da Esperança, Diocesi di Lamezia Terme, e, la Casa Anawinm, Diocesi di Reggio Calabria-Bova.
conferenza-speranza1Diverse sono state le relazioni prodotte, oltre ad un libro,  anche, un CD ed un canovaccio con il programma di animazione territoriale – afferma Isabella Saraceni – responsabile segreteria del Progetto – che espone quelli che sono i segni tangibili e rimarca come la formazione, l’animazione, l’impegno sul fronte della gestione dei beni confiscati, e la realizzazione al loro interno di “opere segno” per il servizio agli ultimi, siano i tre grandi obiettivi del progetto che ha visto coinvolte le dodici diocesi calabresi.
La portata di questo progetto ha come effetto la formazione alla legalità di 12 animatori, quante sono le diocesi, che verranno formati alla pari di una figura professionale per la promozione su temi di giustizia e legalità e sulla gestione pratica dei beni confiscati. Continua dicendo che – sono stati individuati tre animatori, che hanno realizzato una mappa all’interno della quale si sono individuati i beni confiscati presenti nei differenti territori diocesani e che metteranno le Informazioni e le competenze acquisite a disposizione delle Diocesi calabresi, per mantenere vivo l’impegno sul fronte dei beni confiscati e del loro riutilizzo sociale. L’attenzione è stata rivolta alla formazione anche di un equipe diocesana sul progetto che comprenderà le Caritas parrocchiali, le parrocchie stesse, i movimenti e le associazioni di ciascuna diocesi: è da qui che rinasce la speranza per un messaggio di ripresa di quei principi e di quei valori dediti alla cultura della legalità che questo progetto incarna e vuole veicolare.
Presenti, inoltre, anche Don Serafino Parisi e Don Giovanni Mazzillo, che nel corso della Conferenza hanno presentato il libro “Chiesa e lotta alla ‘ndrangheta’, di cui sono curatori. Hanno ricordato, e rimarcato, la qualifica di responsabilità sociale da parte della Chiesa e sottolineato la loro intenzione di portare ad una evoluzione delle coscienze, attraverso un’azione forte e concreta di deframmentazione dell’apparato mafioso.

Paola Gallo