Omicidio Ventura: Domenico Cannizzaro non rispondere al magistrato

cannizzaro-tolmezzoLamezia Terme – Si è avvalso della facoltà di non rispondere Domenico Antonio Cannizzaro, indicato come esponente di spicco dell’omonima cosca Cannizzaro-Daponte, raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Dda di Catanzaro, perché ritenuto il presunto mandante dell’omicidio di Gennaro Ventura, avvenuto nel dicembre del 1996. Cannizzaro davanti al magistrato delegato per l’interrogatorio di garanzia, previsto per questa mattina nel carcere di Tolmezzo(Udine) dove si trova rinchiuso, assistito dal suo legale di fiducia l’avvocato Lucio Canzoniere, si avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato. Quindi invitato a esporre quanto riteneva utile per la sua difesa Cannizaro ha deciso di no rispondere avvalendosi della facoltà di non rispondere. Un proceduta prevista dal codice. Cannizzaro secondo l’accusa sarebbe il mandante dell’omicidio di Gennaro Ventura il carabiniere- fotografo assassinato per vendetta.
Secondo la ricostruzione effettuata sulla base delle dichiarazioni di alcuni pentiti tra questi l’esecutore materiale del delitto, l’omicidio di Ventura sarebbe stato deciso e programmato da Cannizzaro per vendetta in quanto la vittima, che aveva prestato servizio nei carabinieri alcuni anni prima dell’omicidio, aveva contribuito, nell’ambito dell’espletamento del proprio servizio all’individuazione e alla conseguente condanna di un parente, responsabile di una rapina, effettuata a Tivoli durante la quale era stato sottratto un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.
Ad uccidere Ventura è stato Gennaro Pulice, oggi divenuto collaboratore di giustizia, che occulto’ il cadavere in una vasca sotterranea all’interno di un casolare agricolo abbandonato, corpo in una zona di campagna del Lametino, in localita’ Carra’ Cosentino, in un pozzo per la decantazione del mosto, dopo aver lo attirato il fotografo in una trappola, chiedendo un servizio fotografico. Nel 2008, dodici anni dopo la sua scomparsa la polizia ritrovo’ casualmente i resti della vittima insieme a oggetti personali, tra i quali le attrezzature fotografiche, il telefono cellulare, la fede nuziale e altri oggetti personali. Gli esami del Dna confermarono l’identita’ della vittima ed ora, otto anni dopo il ritrovamento, il delitto e’ stato ricostruito anche rispetto alle responsabilita’. Pulice è l’autore materiale del delitto come lui stesso ha confessato, mentre Cannizzaro sarebbe stato il mandante.