Lamezia: incendio terreno cooperativa sociale, reazioni

le-agricolecopiaLamezia Terme – “Con rammarico leggo di una città, la nostra, nuovamente protagonista della cronaca nera per mano di criminali. Ennesima intimidazione rivolta a chi opera incondizionatamente per il bene pubblico e per il futuro di tanti che vivono ai margini della società, nell’indeterminazione dell’oggi e nella vaghezza del domani.
L’atto intimidatorio rivolto a don Giacomo Panizza ha interessato proprio la terra, che genera frutto e vita”. A dichiararlo è il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, che aggiunge: “un segnale forte e provocatorio da parte della criminalità ma anche motivo per tutti noi di stimolo ad andare avanti proprio partendo dalla peculiarità rigenerativa della madre terra, fonte di nutrimento del corpo e dell’anima”.
mascaro-540-010516“A don Giacomo – aggiunge il primo cittadino – va, a nome di tutta l’amministrazione comunale di Lamezia Terme, profonda gratitudine per il suo operare con coraggio e determinazione, sicuro del sostegno di Dio Padre e fiducioso della redenzione dei fratelli.
Sul suo esempio, dobbiamo continuare il cammino di liberazione della nostra terra dal male e dai soprusi, trovando la forza di debellare la gramigna, pianta infestante che è difficile ma non impossibile estirpare.
Dal deserto – conclude il Sindaco – di questo incendio, cerchiamo insieme di far germogliare nuova vita, facendo capire senza esitazione alcuna che nessuno di noi teme la delinquenza né teme chi cerca di portare avanti la logica della sopraffazione”.

“L’incendio che ha colpito la scorsa notte una parte dei terreni Arturo-Bovache fanno capo alla Comunità ‘Progetto Sud’ di don Giacomo Panizza, simbolo della lotta antimafia, e prete di frontiera in una terra difficile, desta profonda inquietudine”.
E’ quanto dichiara il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta Arturo Bova
che aggiunge: “Già in passato questa bella realtà cooperativistica nata a Lamezia Terme, grazie all’impegno e alla sensibilità di don Panizza, era stata oggetto di intimidazioni che fermamente condanniamo, certi che il riscatto della Calabria possa ripartire proprio da qui”.
“Siamo grati a don Giacomo per la sua testimonianza di carità e fratellanza in nome del bene e contro i pericoli dell’individualismo e gli rinnoviamo incondizionato sostegno e piena solidarietà. Altrettanto facciamo nei confronti di Fabio Marra, segretario del Circolo del Pd di Sant’Alessio in Aspromonte, a seguito dell’atto vandalico consumato ai danni della sede intitolata a Sandro Pertini. Non passa giorno – prosegue il Presidente – senza registrare nuove intimidazioni e minacce tese ad ostacolare anche le dinamiche di confronto e partecipazione democratica, motore dello sviluppo e della crescita dei nostri territori. Siamo certi che questi episodi – conclude Arturo Bova – non riusciranno a scalfire l’entusiasmo e le ambizioni della Calabria onesta e di buona volontà”.

Solidarietà viene espressa dai consiglieri comunali di Lamezia Rosario Piccioni e Aquila Villela che commentano: “Lascia sgomenti l’ennesimo atto intimidatorio nei confronti di una delle realtà della Comunitàdella Progetto Sud, la cooperativa sociale “Le Agricole”, che ha colpito questa notte i terreni dell’ Erbario bruciando alcuni appezzamenti e delle coltivazioni. Alla presidente della Cooperativa Annamaria Bavaro, a Don Giacomo Panizza, agli ospiti e a tutti gli operatori della Progetto Sud va la nostra vicinanza e il nostro sostegno.
Si colpisce – aggiungono i duce consiglieri – una realtà all’avanguardia, che in questi anni ha dato la possibilità a donne con disabilità, di etnia rom e donne che uscivano da varie situazioni di difficoltà e di disagio di riscattarsi e di sentirsi parte attiva della comunità, coltivando la terra e vendendo i prodotti biologici. Chi ha colpito quei terreni, ha colpito tutta la nostra comunità. Ha voluto bruciare non solo dei terreni, ma dei semi di cambiamento e di speranza per questa terra.
Con la passione, l’impegno e la determinazione,le donne della Cooperativa “Le Agricole” hanno dimostrato che sentirsi comunità è la risposta più efficace all’emarginazione sociale e ad ogni forma di illegalità. Ecco perché le forze criminali, quelle forze che vorrebbero che in questa terra tutto rimanesse sempre uguale, hanno visto e continuano a vedere nella cooperativa “Le Agricole” e nella missione svolta dalla Progetto Sud accanto ai più deboli, una quotidiana minaccia.
Come è avvenuto in passato, Don Giacomo e tutta la grande famiglia della Progetto Sud devono sentire accanto a loro la vicinanza di tutta la nostra comunità e una reazione corale contro un atto ignobile.
Noi non – concludono – ci lasceremo intimidire. Faremo di tutto perché le donne della cooperativa, Don Giacomo e la comunità da lui fondata proseguano il percorso avviato ormai da 40 anni fa sul nostro territorio, che ha fatto della Progetto Sud una realtà d’eccellenza in Calabria e nel Mezzogiorno e un segno di speranza e di cambiamento per la nostra terra”.

 

“In questi terreni vengono alla luce il coraggio e la nicotera-udc-06-10determinazione che solo le donne sanno avere e mettere in campo”. Lo affrema Giancarlo Nicotera, segretario cittadino Udc di Lamezia che prosegue: “A nome mio e di tutto l’Udc lametino esprimo forte vicinanza e solidarietà a loro ed a tutte le persone che lavorano in queste terre, con la consapevolezza che esse, pur nelle difficoltà, riescono a far nascere dei frutti e dei raccolti che sanno di speranza, sudore e riscatto sociale e materiale.
Sono loro il vero volto pulito della Calabria, scavato dai torti e dalla fatiche ma sempre bello – conlude – nella sua essenza e non certo quello di chi nell’oscurità vuole togliere il futuro alla nostra città ed alla nostra regione”.

 

“Ancora una volta registriamo un atto intimidatorio nei confronti caruso-carolina-21della Comunità Progetto Sud  di Don Giacomo Panizza. Un gesto che diventa ancora più vile considerato che a subirne i danni, questa volta, è stata la cooperativa sociale “Le agricole”. Lo dichiara Carolina Caruso ( Forza Italia )  che prosegue: “una cooperativa fatta di tante donne che da anni sperimenta, attraverso la pratica dell’agricoltura sociale, percorsi di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e di coesione sociale. A loro e a Don Giacomo Panizza va tutta la mia vicinanza e l’invito a ripiantare e ricostruire quanto distrutto. Di fronte a tali barbarie – conlude – non c’è migliore risposta che far vedere che la vita rinasce. E con la vita anche la speranza di un futuro in cui la ndrangheta non avrà più spazio”.

 

“Grave atto intimidatorio ancora una volta contro le “Agricole” donato-nadiacooperative di donne a Lamezia Terme che coltivano alcuni terreni, sempre nell’area lametina. Questa notizia, ancora una volta ci costringe a dovere esprimere solidarietà a coloro che in questa terra lavorano per il bene comune e non temono soprusi, che vengano direttamente dalla ‘ndrangheta o da chi s’ispira ad essa con atteggiamenti arroganti, violenti e criminali”. Lo scrive in una nota Nadia Donato presidente associazione ARA volontariato che prosegue: “a tutte e a tutti coloro che lavoro con don Giacomo Panizza, con le associazioni e le cooperative ispirate da lui o che gravitano intorno alla Progetto Sud, esprimo la nostra solidarietà, anche se purtroppo è poco, perchè sappiano che non sono soli e che la loro attività lavorativa ed il loro impegno sociale sono sempre un esempio per tutti. Caro don Giacomo, tu sai l’affetto che mi lega a te e quanto da te ho imparato in questi anni, ma solo la solidarietà può bastare a te e a chi con te condivide questo percorso difficile? Dai a me e a chi non vuole arrendersi, modo di comprendere – conclude – cosa ancora possiamo fare. Buon lavoro a tutti e speriamo che le “Agricole” riprendano presto a coltivare e a produrre”.
“La mia solidarietà e vicinanza e quella del Centro “Riforme – Costantino FittanteDemocrazia – Diritti a don Panizza ed ai Soci della Cooperativa Sociale “Le Agricole”. Il vile atto compiuto ai danni di una cooperativa fatta di donne che cercano con il lavoro di contribuire alla crescita della nostra società, è grave. C’è ancora una volta da domandarci se, malgrado i colpi inferti alle cosche ‘ndranghetiste locali, rimane tanto da fare. Ha ragione don Panizza quando si domanda perchè i delinquenti attuano questo ulteriore attacco pur sapendo che la “Progetto Sud” denuncia”. Lo scrive in un nota Costantino Fittante, Presidente del centro “Riforme- democrazia – diritti” di Lamezia Terme secondo il quale “sono segnali inquetanti che smentiscono quanti, rappresentanti di istituzionali pubbliche e di soggetti sociali, con faciloneria e superficialità, nelle settimane e mesi trascorsi, hanno dichiarato che la Città ed il comprensorio erano stati liberati dalla ‘ndrangheta. In presenza di danneggiamenti come quello perpetrato ai danni della Cooperativa, è necessaria una mobilitazione dei cittadini. Il Sindaco della Città si faccia promotore di un incontro con i rappresentanti delle Forze Dell’Ordine, i Sindaci del comprensorio, i Sindacati,le forme associate della società lametina, per definire un calendario di iniziative capace di stimolare la reazione democratica contro la barbarie della delinquenze. Sarebbe quella anche l’occasione per sottoporre – conclude Fittante – al Consiglio Superiore della Magistratura l’urgenza si nominare il nuovo Procuratore della Repubblica del Tribunale di Lamezia al posto del dott. Prestinenzi che lascia e al quale mi sento di esprimere un sentito ringraziamento per l’impegno profuso per l’affermazione della giustizia”.

 

 

Piena solidarietà e sostegno a don Giacomo Panizza e alla sua covello-26Comunità Progetto Sud, per il nuovo e grave atto intimidatorio subito la notte scorsa, la esprime l’onorevole Stefanica Covello(Pd) che aggiunge “le fiamme sono state indirizzate contro un terreno a Lamezia Terme, all’interno di un appezzamento a coltivazione biologica della cooperativa “Le agricole” di don Panizza.
I gravi danni non fermano la meritevole azione della Comunità che da anni è fortemente impegnata nel sociale, nella difesa della legalità, nella promozione umana e culturale della nostra terra.
Noi siamo tutti al loro fianco. Al fianco di don Giacomo – conclude – che con coraggio e determinazione opera costantemente in prima linea”.